"Il debito italiano non continua a salire e se sale non è colpa dell'Italia. Se ci fosse un'inflazione in equilibrio all'1,8%, una crescita reale dell'1% e una crescita nominale di circa il 3%, il debito pubblico sarebbe in un sentiero di discesa rapidissimo". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.
"Non ci sono scorciatoie per la crescita, né bacchette magiche, bisogna affrontare i problemi profondi alla radice della crescita insufficiente": lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, indicando riforme, più integrazione nel mercato interno e investimenti come i tre pilastri per la crescita.
"L'Europa non sta andando bene - aggiunge con l'omologo tedesco Wolfgang Schaeuble a un convegno di imprenditori e finanzieri tedeschi -, rischiamo non vada bene neanche in futuro. Dobbiamo rimetterla in condizione di tornare a produrre crescita, benessere e occupazione".
"Il debito italiano è sostenibile? Sì", risponde il ministro difendendo le politiche governative di fronte a una platea di imprenditori e finanzieri tedeschi dove gli è stato chiesto "di quanto debito ha ancora bisogno l'Italia per tornare a crescere".
E il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dice che non vorrebbe essere nei panni di Padoan riferendosi alle riforme cui sta lavorando il governo italiano. Aggiunge anche di avere "molto rispetto" per quanto fatto finora dall'Italia, che "va nella giusta direzione".
Intanto cala lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund torna sotto la soglia dei 120 punti base per la prima volta da maggio 2010. Lo spread è sceso fino a 118 punti con il rendimento del 10 anni italiano in discesa al nuovo minimo storico dell'1,95%.
"Anche in questa direzione penso si debba andare in Europa, anche se non spetta a un ministro delle Finanze" esprimere un'opinione. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, parlando del quantitative easing della Bce al centenario della nascita di Federico Caffè.
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