Vogliono che l'orso stia seduto tranquillamente e mangi il miele ma tentano di metterlo in catene, di togliergli i denti e gli artigli e impagliarlo": ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, alla tradizionale maxi conferenza stampa annuale che oggi alla luce della crisi del rublo assume un'importanza particolare.
Abbiamo le risorse sufficienti per affrontare la crisi, il ritorno alla crescita è inevitabile, nel peggiore dei casi ci vorranno due anni. Nel frattempo, ha ammonito il presidente, il Paese deve diversificare la sua economia.
"Il muro di Berlino è crollato, ma si costruiscono nuovi muri nonostante i nostri tentativi di collaborare - ha aggiunto Putin -. L'espansione della Nato non è forse un muro, un muro virtuale?". "I nostri partner si credono un impero, ci vogliono vassalli", ha detto.
La crisi economica in Russia è "il prezzo della Crimea?". "No", ha risposto seccamente Putin. "E' il prezzo per il naturale desiderio di sopravvivere come nazione", ha aggiunto.
''Non temo colpi di palazzo perché non abbiamo palazzi, abbiamo il Cremlino che e' ben protetto, ma la cosa più importante che abbiamo è il sostegno dell'anima e del cuore dei cittadini russi'': ha aggiunto, rispondendo a un giornalista che gli aveva chiesto se non teme una congiura di palazzo.
Padoan: stabilità Russia è interesse tutti. La stabilità dell'economia russa "è nell'interesse di tutti", comprese le molte imprese italiane che vi operano e hanno un legame forte con il Paese. Lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan giudicando positivamente le misure per la stabilizzazione del tasso di cambio decise da Mosca. "La Russia è nel mezzo di una crisi finanziaria, è importante che questo venga fermato", ha aggiunto.
Merkel: importante tregua duratura prevista da Minsk. Angela Merkel insiste sull'"importanza di una tregua duratura" in Ucraina e del "rafforzamento degli aiuti umanitari all'est, in dialogo con Mosca, nelle aree controllate dai separatisti". Citando la telefonata con Putin, Poroshenko e Hollande, in cui i 4 leader hanno convenuto su questo, Merkel ha detto: "è la tregua prevista a Minsk". "Sta alla Russia accettare la nostra offerta di dialogo sulla base dell'ordine pacifico che vige in Europa, fino a quando non sarà raggiunto questo obiettivo, le sanzioni saranno inevitabili".
Ucraina: Prodi da Putin, servono pace e accordi - (di Claudio Salvalaggio) - Crisi ucraina, rapporti Ue-Russia, Medio Oriente e Africa: sono i temi che l'ex premier italiano ed ex presidente della Commissione europea ha discusso oggi a Mosca prima con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e poi, in serata, con il leader del Cremlino Vladimir Putin, reduce dalle fatiche della maxi conferenza stampa di fine anno. "Io mediatore di crisi internazionali? no, perche' ci sono tutte le strutture preposte a farlo. Ma in politica contano anche le buone parole, guardarsi negli occhi e dire sinceramente quello che si pensa, in modo se volete anche provocatorio ma con la comune convinzione che bisogna trovare una soluzione'', ha spiegato alla stampa italiana dopo un colloquio di circa un'ora con Putin. ''Oggi sono venuto qui perche' c'e' un rapporto di confronto e di scambio periodico di idee con Putin e l'ho voluto mantenere, mi ha fatto piacere essere stato invitato, spero che sia stato utile per far capire che c'e' tanta parte d'Europa che, senza rinunciare ai principi, alla democrazia, ha un grandissimo desiderio di pace e di accordi''. Prodi ha raccontato alcune delle proposte fatte a Putin sulla crisi ucraina, confidando molto nell'incontro di domenica del gruppo di contatto: niente nuovi gasdotti nel corridoio sud, ''bastano quelli di Kiev'', con una ''gestione comune tra Ucraina, Russia e Ue'' che sarebbe ''un grande gesto di pace''. Ma anche ''interventi finanziari comuni per far uscire l'Ucraina dal buco in cui è''. E decentramento: ''abbiamo espressamente parlato anche di Alto Adige, perchè bisogna dare esempi concreti''. Serve inoltre maggior dialogo tra Ue e la nascente Unione Euroasiatica, con un accordo di commercio integrato: ''nessuno è matto da pensare che si faccia in un giorno, ma questa è la direzione verso cui si deve marciare''. ''Non possiamo creare una continua tensione in Europa, quando abbiamo tanti interessi, ma nel senso profondo, tanti destini in comune'', ha sottolineato. Ma Putin come vede la situazione? ''La sensazione e' che ci siano ferite profonde da tutti e due i lati. Ma è il momento in cui si vede la politica, ossia trasformare le ferite in proposte'', spiega. ''Il sentimento fondamentale è stato che questa divisione costa, non parlo solo in senso economico, ma in termini di inquietudine per tutti'', prosegue. E l'Italia, grazie ai suoi storici ed intensi rapporti con la Russia, ''può fare moltissimo'' per rafforzare il dialogo con Mosca in questo momento di crisi. Anche lanciando segnali, come l'invito (''molto gradito'') di Renzi a Putin per l'Expo di Milano o il fatto che la Mogherini - all'epoca ministro degli esteri italiano, ndr - abbia fatto il suo primo viaggio all'estero a Mosca: ''possono sembrare piccoli passi ma non lo sono''. Certo, ammette, ''in Europa c'è un ruolo tedesco particolarmente importante, ma non sottovalutiamo anche il ruolo italiano. Naturalmente nessuno si illude che queste cose le possa fare l'Italia da sola, ma il contributo del nostro Paese non è trascurabile''. Poi, prima di andare via, dribbla la domanda su una sua possibile candidatura al Quirinale: ''ho già espresso tante volte la mia opinione e non c'e' bisogno che lo ripeta ancora, ma non mettiamo insieme cose che non c'entrano''.
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