Le nuove linee guida della Commissione Ue che aumentano la flessibilità sui conti pubblici potrebbero "compromettere la finalità del braccio preventivo del Patto, ossia la costituzione di riserve nei periodi di congiuntura favorevole". Lo scrive la Bce: l'output gap "costituisce una variabile non osservabile soggetta, nel tempo, ad ampie revisioni".
A seguito delle nuove linee guida che consentono maggiore flessibilità sui conti pubblici, lo sforzo strutturale richiesto all'Italia "sarebbe dimezzato allo 0,25 per cento del Pil, pur ricordando che il rispetto della regola del debito è un requisito vincolante" del Patto di stabilità, sottolinea ancora la Bce nel bollettino mensile.
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