Le raccomandazioni dell'Unione Europea indirizzate all'Italia si articolano in sei punti a partire dall'ammodernamento della pubblica amministrazione e dalla necessità di recuperare competitività. Ma anche intervenendo sul sistema fiscale, su quello bancario e su settori altrettanto fondamentali come il lavoro e l'istruzione.
Ecco di seguito una scheda su come procede il cammino del governo sui diversi punti.
- Sulla riforma della Pubblica amministrazione, che in futuro dovrà essere meno burocratica e più digitale, il primo via libera è arrivato dal Senato il 30 aprile scorso dopo un esame durato otto mesi. Ieri il ddl è approdato alla Camera e il governo punta alla sua approvazione definitiva entro l'estate.
La riforma della Pa, nel piano del governo, dovrà contribuire a rendere il Paese più competitivo.
- Sul fronte fiscale, il governo punta al completamento della delega fiscale entro settembre. L'esecutivo ha approvato in via preliminare tre nuovi decreti legislativi (dopo commissioni censuarie per il nuovo catasto e 730 precompilato) su fatturazione elettronica, internazionalizzazione delle imprese e abuso del diritto, rimandando però a giugno non solo la partita sul penale tributario, ma anche il decreto più sostanzioso sulla riforma del catasto.
- Per quanto riguarda le privatizzazioni, l'esecutivo procede con prudenza, tenendo i vari dossier aperti e valutando le condizioni di mercato prima di quotare i gioielli di famiglia.
Dopo l'ulteriore cessione del 5% di Enel, entro quest'anno dovrebbero comunque arrivare le quotazioni di Poste e di Enav mentre i lavori sono in corso sulla privatizzazione di Ferrovie dello Stato per arrivare alla quotazione del gruppo nel 2016. Secondo il governo dalle privatizzazioni sono attesi proventi pari a circa 1,7% del del Pil al 2018 (0,4% nel 2015, 0,5% nel 2016 e 2017 e 0,3% nel 2018). Tuttavia il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, fa autocritica. "Se c'è un fronte su cui non siamo riusciti a fare quanto promesso, sono esattamente le privatizzazioni", dice e promette che entro giugno arriveranno dettagli per gli investitori.
- Portare il sistema bancario italiano al passo con quello europeo anche per la gestione dei crediti in sofferenza è una "priorità" del governo. Dopo la riforma delle popolari, l'obiettivo è dunque creare una 'bad bank' per risollevare le banche italiane dai crediti in sofferenza. Su questo nodo il dialogo Roma-Bruxelles procede ma come ha spiegato lo stesso ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il maggior ostacolo alla sua realizzazione è rappresentato dalla normativa sugli aiuti di stato. - Sulla riforma del lavoro (Jobs act) il governo prevede di produrre i decreti attuativi mancanti entro la metà di giugno, come previsto dalla legge e come ha spiegato lo stesso ministro del Welfare Giuliano Poletti. Per quanto riguarda la scuola, invece, il percorso appare essere sempre più in salita per il premier Renzi dopo le polemiche e le proteste di massa che ha scatenato il ddl 'La Buona Scuola'.
- In materia di concorrenza il governo è in ritardo sui tempi stabiliti. E' intervenuto con un disegno di legge che giace alla Camera e il cui esame non è ancora davvero iniziato. Fra le misure previste, il ddl toglie ai notai l'esclusiva per gli atti di compravendita e di donazione di immobili non abitativi (ad esempio box, uffici, stalle, cantine) che abbiano un valore catastale sotto i 100.000 euro. A far loro concorrenza saranno gli avvocati. Il ddl Guidi tocca anche le farmacie per le quali vengono tolti alcuni limiti: in particolare viene rimosso il limite delle 4 licenze in capo ad un identico soggetto.(ANSA).
Da privatizzazioni a fisco, le riforme 'in coda'
Stato dell'arte sui temi su cui insistono le raccomandazioni Ue