Economia

Madia: ora trasparenza delle spese della P.a, è meglio di spending

Stop stipendi 'eccezionale'. In arrivo permessi per checkup medici

Il ministro della P.A. Marianna Madia alla Camera

Redazione Ansa

 "Ancora di più di un commissario alla spending rewiev può e potrà fare, c'è un forte indirizzo politico in questo senso, la trasparenza e l'apertura di tutti i dati della pubblica amministrazione". Parola del ministro della P. A, Marianna Madia, convinta che la migliore arma contro gli sprechi sia quella in mano ai diretti interessati, ovvero i contribuenti, "chi paga le tasse". E due sono i progetti per rendere possibile tutto ciò: l'inserimento del Freedom of information Act nella riforma della P.A, inglesismo dietro cui c'è l'obbligo di dare ai cittadini tutte le informazioni richieste; e l'arricchimento del sito 'soldipubblici', con una sezione speciale dedicata, fa sapere il ministro, a "tutte le spese dell'amministrazione centrale".
    Il Freedom of information Act (Foia) è promosso da più parti e tra le richieste ci sarebbe anche la trasparenza sulle operazioni in derivati effettuate dal Tesoro. La novità dovrebbe arrivare come emendamento al ddl, appena incardinato a Montecitorio (in seconda lettura), ma sui dettagli Madia non si sbilancia: "si tratta dell'apertura dei dati della P.a. come avviene nei Paesi che lo hanno già adottato, il merito lo vedremo con la discussione alla Camera". Il fronte Pubblica Amministrazione vede anche altri capitoli aperti, a partire dal blocco della contrattazione che prosegue dal 2010 ed è tornato sotto i riflettori dopo la sentenza con cui la consulta ha bocciato il mancato adeguamento delle pensioni all'inflazione. I sindacati ricordano il loro ricorso contro il congelamento degli stipendi, consigliando al Governo di rimediare in fretta. Madia butta acqua sul fuoco: "C'è stata una sentenza della Corte Costituzionale prima del governo Renzi che dice che il blocco dei contratti è costituzionalmente legittimo purché sia temporaneo. E noi sappiamo benissimo che è una misura eccezionale dovuta ad un periodo di crisi economica del nostro paese". La Cisl resta scettica: sarebbe "interessante che il ministro dicesse quale sia l'estensione del suo concetto di temporaneità". Sulla stessa linea l'Fp Cgil, che insiste: "Il contratto va rinnovato e va fatto adesso". Una trattativa che sembra a buon punto è invece quella sulle assenze dei dipendenti pubblici per visite mediche specialistiche o accertamenti. Ci sarebbe infatti la volontà di accelerare il negoziato dopo la pronuncia con cui il Tar del Lazio ha dichiarato illegittima la misura che aboliva per questi casi il ricorso alla malattia imponendo di usare le diverse forme di permessi già esistenti. "Se si ha un'esigenza medica penso che si debba poter fare delle visite, è un diritto. Ma occorre trovare un equilibrio tra il riconoscimento del diritto e il fatto che questo non diventi un eccesso", spiega il ministro che invitata a trovare un accordo "velocemente", evidenziando come la trattativa sia partita ben prima della sentenza del Tar, con un atto di indirizzo del ministero che risale allo scorso autunno. L'Aran, l'Agenzia che rappresenta la P.A. nel tavolo con in sindacato assicura che "entro l'estate" arriverà l'intesa e l'orientamento è quello di mettere a punto dei permessi ad ore, dedicati ai checkup medici. Una sorta di compromesso, tra non prevedere nulla e l'assenza per malattia, che va a giornate.

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