Un'icona rossa che ricorda una T e poi la scritta bianca TIM a caratteri maiuscoli su fondo blu. E' il nuovo brand unico di Telecom Italia, nome che rimarrà solo a livello societario, che con questa rivoluzione segna l'osmosi ormai compiuta tra telefonia fissa e mobile e, come ha detto l'ad Marco Patuano, una "ripartenza in grande stile" per l'azienda.
Un'operazione di "sintesi", insomma, "che riflette un fenomeno concreto: la convergenza fisso-mobile abilitata da Internet, dai nuovi device, dalla tecnologia e dalle piattaforme digitali. Saremo il meglio di Tim e di Telecom Italia". L'arrivo del nuovo logo coincide con un altro importante cambiamento per il gruppo telefonico, il trasloco del quartier generale di Roma dal vecchio edificio di Corso d'Italia alle Torri dell'Eur progettate negli anni '50 da Cesare Ligini e che, dopo aver ospitato per decenni il ministero delle Finanze, giacevano ormai in stato di abbandono. Grazie a un'operazione complessiva da 400 milioni di euro (che comprende cantieri in dieci città), Telecom ha deciso di ristrutturare tutto e di spostare in questo grande complesso architettonico a bassissimo impatto ambientale, che sarà pronto tra fine 2016 e inizio 2017, circa 5mila dipendenti. "La sede legale - ha comunque specificato Patuano - resta a Milano, ma quella secondaria sarà questa. La sala del Cda sarà quella che per alcune decine di anni ha ospitato il ministro". La presentazione del nuovo brand è stata l'occasione anche per qualche chiarimento sui principali temi che riguardano il gruppo telefonico, a partire dall'interessamento dichiarato da parte di Orange. "Non c'è assolutamente niente, sono colpito dalle speculazioni che apparentemente provengono da loro", ha però tagliato corto il presidente Giuseppe Recchi, che ha parlato di "invenzioni". Il lavoro per la banda ultralarga, invece, procede spedito, tanto che nell'aggiornamento del piano strategico in programma a febbraio gli obiettivi di copertura verranno rivisti al rialzo.
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