Il Ministero dell'Economia apre alla possibilità che eventuali plusvalenze ottenute dalla vendita delle sofferenze delle 4 banche possano andare ai risparmiatori. Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti rispondendo al question time in commissione Finanze alla Camera assicurando che il governo se emergerà che la stima delle perdite sia stata effettuata in termini eccessivamente prudenziali", si "impegna a intraprendere ogni utile iniziativa" in questo senso.
In pratica se dalla cessione degli 8 miliardi di euro crediti in sofferenza passati al veicolo per ripulire i 4 'nuovi istituti' si dovessero incassare più di 3,2 miliardi di euro, questi potrebbero essere riversati ai risparmiatori possessori di obbligazioni subordinate azzerate dal decreto. Infatti gli 8 miliardi sono stati svalutati a 1,5 miliardi secondo le indicazioni della Commissione Ue che ha indicato tale valore come quello di mercato (17% del valore nominale ndr). Inoltre il Fondo di risoluzione deve prima essere ripagato dei suoi 1,7 miliardi utilizzati per coprire le perdite dopo che l'azzeramento delle azioni prima e poi delle obbligazioni non era stato sufficiente a coprire l'ammanco. Secondo Zanetti nella sua risposta infatti le perdite "non coperte dal burden sharing (azioni più obbligazioni ndr) sono state coperte dal Fondo di Risoluzione". Per le regole "sugli aiuti di Stato e la direttiva Brrd in caso di risoluzione tutte le prime perdite sono a carico degli azionisti e, subito dopo, dei portatori di subordinate. Se la valutazione delle sofferenze fosse stata meno severa, ne avrebbe tratto vantaggio il Fondo di Risoluzione ceh avrebbe dovuto coprire un minor importo di perdite".
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