Nuovo scontro tra Matteo Renzi e la Ue su flessibilità e migranti. Juncker oggi ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al "caro Matteo" per confermare che i contributi per la Turchia non saranno contati nel deficit.
Intanto però Jean Claude Juncker ha scritto direttamente a Renzi. Nella lettera si ricorda che la decisione era stata presa dopo il "gentleman's agreement" al vertice di dicembre, specificando che la dichiarazione formale era stata fatta il 18 dicembre ed inserita nella nota 2 allegata ai cosiddetti "terms of reference" inviati alle cancellerie per dettagliare l'accordo politico raggiunto a 28 sul finanziamento da tre miliardi di euro per la Turchia a favore dei rifugiati: "La Commissione ha dichiarato che i contributi nazionali non saranno tenuti in conto nel calcolo del deficit ai fini del Patto di stabilità e crescita". "A questo punto noi daremo il nostro contributo alla Turchia per salvare esseri umani", ha detto Renzi nel corso del suo viaggio africano. Ma il premier, che ha bollato come "kafkiana" la procedura contro l'Italia per le impronte digitali, considera le resistenze di Bruxelles sulla flessibilità per l'immigrazione una ottusità da euroburocrati. E annunciando lo sblocco dei fondi per la Turchia ha avvertito: "Noi pensiamo che tutti i migranti siano uguali. Pensare di considerare in modo diverso le spese per salvare i bimbi eritrei che arrivano in Sicilia mi sembra assurdo e illogico, solo una perversione burocratica. Ma noi, nonostante i professionisti della polemica provino a rilanciare ancora da Bruxelles come se ci fossero vite di serie A e di serie B, non cadiamo in provocazioni". Insomma, l'Italia "continuerà" a "salvare vite umane in Mediterraneo" come ha sempre fatto, anche quando "l'Europa si girava dall'altra parte". E continuerà a farlo perché "prima del patto di stabilità c'è un patto di umanità", che l'Italia "non rinnegherà mai". "Se poi vogliono aprire una procedura contro l'Italia - ha insistito Renzi - facciano pure. Per noi Europa significa valori e ideali, non polemiche dai professionisti dello zero virgola". Una stoccata che il premier lancia dopo aver sottolineato come "non è possibile considerare le vite da salvare nel Mar Egeo diverse da quelle da salvare nel Mar Tirreno". E se lo scorporo dal deficit è assicurato per i contributi al fondo che deve convincere la Turchia a non far partire i profughi, deve esserlo anche quello per le spese sostenute per salvare vite nel Mediterraneo.
Flessibilità e migranti, nuovo scontro tra Renzi e l'Ue
Bruxelles: fondi per la Turchia fuori da deficit, noto da dicembre