Economia

Ecco punto per punto come cambia la P.a.

Dalla stretta sulle società pubbliche alla cittadinanza digitale

Marianna Madia

Redazione Ansa

'Taglia-partecipate', codice dell'amministrazione digitale e testo unico per la giustizia contabile. Con l'ultimo consiglio dei ministri prima della pausa estiva, la riforma della P. a continua a fare passi in avanti.
    Ecco allora le principali novità contenute nei tre decreti Madia, tutti approvati in via definitiva:

- STRETTA PARTECIPATE, STOP SCATOLE VUOTE E TETTI STIPENDI. L'obiettivo di partenza resta quello di ridurre le società partecipate da 8 mila a mille, a rischio tutte quelle che non superano il tetto del milione di fatturato annuo e quelle che hanno meno dipendenti che amministratori. La prima sforbiciata ne porterà via circa mille, nel medio periodo a chiudere saranno cinquemila. Tra sei mesi arriverà il piano di revisione straordinaria e tra un mese saranno definite le cinque fasce retributive degli stipendi dei manager (fatto salvo il limite massimo di 240mila euro annui). Paletti che le amministrazioni potranno proporre anche nelle società che non controllano ma di cui possiedono almeno il 10%. Stesso concetto per il divieto di buonuscite ai manager. Arriva anche la regola dell'amministratore unico con cui molte poltrone dovrebbero saltare. E per evitare che a venire meno siano proprio quelle su cui siedono donne, è stato rivisto il criterio delle 'quote rosa' (pari a un terzo). Sempre entro sei mesi dall'entrata in vigore del provvedimento dovranno essere stilati gli elenchi con gli esuberi. La sforbiciata sulle partecipate avrà effetti anche sul personale e il decreto traccia un iter ad hoc per gestire la mobilità delle eccedenze.
    L'operazione sarà condotta su base regionale, per evitare trasferimenti a lungo raggio, e in una seconda fase (dopo altri sei mesi) è previsto l'intervento dell'Agenzia nazionale del lavoro. Per favorire il riassorbimento le assunzioni sono bloccate fino al 30 giugno 2018.

- LA CARTA DEI DIRITTI NELL'ERA DIGITALE, PAGAMENTI VIA SMS.  Il Governo ha rivisto da cima a fondo l'ormai vecchio Codice dell'amministrazione, aprendo le porte al domicilio elettronico, che manderà in pensione la cassetta postale, e ai micropagamenti via sms, fino a 50 euro sarà possibile pagare con credito telefonico bollette, certificati o multe. Nel testo sono inserite anche clausole volte a incentivare lo smartworking, sarà possibile usare il tablet personale per lavoro e viceversa, e l'istituzione di un commissario ufficiale all'Agenzia digitale per tre anni. Viene poi gettato un salvagente alle amministrazioni ritardatarie, ancora impreparate a dire addio alla carta: avranno 4 mesi in più. nell'era del Pin unico, il cosiddetto Spid, per accedere ai servizi online delle pubbliche amministrazioni, viene anche prevista la figura del difensore digitale, distinta rispetto a quella del cosiddetto capo hi tec (il dirigente incaricato di traghettare alla svolta gli uffici).
    Sempre a difesa dei diritti digitali, l'Agid, l'Agenzia per l'Italia digitale, potrà anche irrogare sanzioni più forti rispetto a quelle attuali, che oggi non vanno oltre i 20 mila euro. Viene poi istituita una banca dati informatizzata che raccoglie tutti gli indicatori di performance nella P.a.

- UN CODICE PER LA GIUSTIZIA CONTABILE. Un testo unico per tutti i processi e i giudizi, compresi quelli pensionistici, che si svolgono davanti alla Corte dei Conti. Ma non si tratta solo di un riordino. Nel decreto non mancano le innovazioni e le semplificazioni. 
   

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