Economia

Pa: sì a decreti partecipate e digitale, slitta dirigenza

In Cdm via libera definitivo a tre provvedimenti riforma Madia

Il ministro della P.A. Marianna Madia

Redazione Ansa

Via libera definitivo del Consiglio dei ministri a tre decreti targati Madia: il 'taglia partecipate', il nuovo Codice dell'amministrazione digitale e il Testo sul processo contabile. La riforma della Pubblica Amministrazione arriva così a circa una dozzina di provvedimenti attuativi già approvati e altri due sono stati già presentati.
    Manca ancora all'appello la riscrittura delle regole per la dirigenza statale: l'attesa era già per questo Cdm ma all'ultimo si è deciso di rinviare al 25 di agosto. In effetti c'è ancora tempo per dare seguito alla delega (scade a fine mese) e, soprattutto, sarebbero ancora in corso degli approfondimenti sul testo. D'altra parte le novità non sono da poco: incarichi a tempo, paletti per i rinnovi, licenziabilità, collegamento tra stipendio e perfomance. Slitta al Consiglio dopo la ripresa dalla pausa estiva anche il riordino delle Camere di Commercio, "Riduzione delle società partecipate e cittadinanza digitale approvate definitivamente oggi. La riforma della P.a continua", scrive via Twitter la ministra della P.a, Marianna Madia. Ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dopo di che i nuovi decreti entreranno in vigore. Dopo il licenziamento lampo per i cosiddetti furbetti del cartellino, il provvedimento per la razionalizzazione delle partecipate è quello più d'impatto e infatti la gestazione non è stata facile (sono stati necessari due passaggi in Cdm). E ora arriva la parte più complicata, tradurre nel concreto quanto previsto sulla carta. La prima tappa è il decreto sui nuovi tetti per i manager e i dipendenti delle società pubbliche, si passa da tre a cinque fasce e c'è da immaginare che si vada sotto i limiti già operativi (probabile che si scenda sotto i 100 mila euro annui di retribuzione complessiva). Tra sei mesi invece la prima 'black list' delle aziende da tagliare, con relativo elenco di esuberi.
    Il nuovo Codice dell'amministrazione digitale spiana la strada al Pin unico, il cosiddetto Spid, per accedere ai servizi della P.a. e soprattutto dà il via al domicilio elettronico, "l'indirizzo online" al quale il cittadino potrà essere raggiunto dalle pubbliche amministrazioni, spiega il comunicato di Palazzo Chigi. Rispetto al testo presentato a gennaio, il decreto è cambiato, accogliendo tutte le modifiche chieste dal Parlamento: dall'ufficializzazione del commissario straordinario all'Agenda digitale alla banca dati unica delle performance, dagli incentivi allo smartworking a sanzioni più dure per chi viola i diritti digitali.
    Arriva poi il restyling del processo contabile, "fin qui disciplinato da norme risalenti molte addirittura agli anni '30", ricorda la presidenza del Consiglio. Ora diventa più veloce e le garanzie della difesa vengono rafforzate. Per il Governo quindi "obiettivo raggiunto senza perdere di vista l'interesse pubblico al ristoro del danno erariale e al contrasto agli sprechi e alla corruzione".

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