Economia

Draghi: "Bce non responsabile per difficoltà banche"

Presidente di Eurotower al Bundestag: misure efficaci ma capisco le paure

Redazione Ansa

"La politica monetaria della Bce non è il fattore principale per la bassa redditività delle banche", che piuttosto è associata a "una bassa efficienza operativa". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando al Bundestag in Germania, dove è forte la critica per la compressione dei margini d'interesse e il suo impatto sui bilanci bancari, incluso quello di Deutsche Bank. "In Germania il rapporto fra costi e fatturato è mediamente più alto rispetto ad altre giurisdizioni", ha aggiunto Draghi.

Il n.1 di Eurotower ha detto di comprendere il fatto "che le persone abbiano timori" assicurando che "prendiamo seriamente queste preoccupazioni", ma ha sottolineato che le misure messe in campo dalla Banca centrale europea "stanno funzionando" anche a beneficio dei risparmiatori tedeschi. In particolare le iniziative della Bce, a partire dal quantitative easing, hanno "fatto risparmiare solo nel 2015 circa 28 miliardi di euro sotto forma di minori tassi d'interesse" al ministero delle Finanze tedesco. I tassi, ha spiegato ancora citando l'intervento di due settimane fa del ministro Schaeuble proprio al Bundestag, saliranno solo in presenza di "una crescita più sostenibile in Europa". E "se vogliamo che i risparmiatori traggano beneficio da più alti tassi d'interesse in futuro - ha aggiunto - dovremo creare opportunità d'investimento per mettere a frutto produttivamente quei risparmi". Sui conti pubblici, Draghi ha assicurato: i Paesi che hanno margini di margini di bilancio dovrebbero usarli. E la Germania ha margini di bilancio. Tuttavia è anche vicina alla piena occupazione. Se c'è margine di bilancio dev'essere usato attentamente. Non mi sono mai espresso a favore di una spesa irresponsabile".

Il capo della Commissione Affari europei del parlamento tedesco Gunther Krichbaum però lo attacca: i bassi tassi di interesse danneggiano le banche tedesche e sono un "salvataggio occulto" per paesi che non fanno riforme strutturali.

Dagli Usa, la presidente della fed Janet Yellen respinge intanto le accuse di politicizzazione dell'istituto avanzate da Donald Trump e spiega che "non c'e' una tabella di marcia fissata per i tassi di interesse. La maggioranza all'interno della Fed prevede che un aumento dei tassi sia probabilmente necessario quest'anno''. La Fed, aggiunge Yellen, 'deve restare vigile sui nuovi rischi alla stabilita' finanziaria'' e precisa che le banche americane si sono rafforzate dalla crisi.

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