ROMA - "Risentendo della minore intensità della ripresa e della debole dinamica dei prezzi il rapporto debito/Pil si porta al 132,8 per cento nel 2016; comincerà a ridursi a partire dal 2017, per raggiungere il 126,6 per cento nel 2019". Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell'introduzione alla Nota di aggiornamento del Def.
"Gli sprechi si vanno sistematicamente riducendo ma ci sono ancora margini apprezzabili per accrescere ulteriormente l'efficienza dei servizi erogati dalle Amministrazioni pubbliche. La recente riforma del bilancio dello Stato renderà ancor più sostenibile, efficace e trasparente la programmazione della spesa". Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell'introduzione alla Nota di aggiornamento del Def.
Nel 2017 ci saranno nuovi interventi di taglio delle tasse con lo stop alle clausole di salvaguardia e "ulteriori misure di alleggerimento per le imprese" che saranno finanziate anche grazie alla "strategia di contrasto all'evasione, che privilegia attività in grado di incentivare l'assolvimento degli obblighi tributari e favorire l'emersione spontanea". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nella premessa alla nota di aggiornamento al Def.
"La dinamica degli investimenti pubblici è attesa in crescita anche nel 2016 e nei prossimi anni, collocandosi attorno al 2,3 per cento in media nel periodo 2016-2019: in sostanza in questi anni l'indebitamento viene utilizzato per finanziare gli investimenti fissi, una buona prassi per aumentare la crescita potenziale". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nella premessa alla nota di aggiornamento al Def.
Il governo conferma nella nota di aggiornamento al Def il piano di privatizzazioni, rivedendone però l'impatto: per quest'anno sono indicate cessioni per lo 0,1% del Pil, per poi proseguire con lo 0,5% nel 2017 e nel 2018. "Resta ferma - si legge nel documento - l'intenzione di proseguire il processo di privatizzazione, compatibilmente con le condizioni di mercato. Si mantengono le previsioni di introiti da privatizzazioni per i prossimi tre anni".
Per centrare l'obiettivo di deficit al 2% indicato nella nota di aggiornamento al Def, evitando contemporaneamente l'aumento dell'Iva, andranno trovati circa 8 miliardi, "una manovra pari allo 0,5% del Pil da dettagliare nella legge di bilancio" basata su spending e "misure volte a recuperare base imponibile e ad accrescere la fedeltà fiscale". Lo si legge nel documento.
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