L'Ue sdrammatizza la propria posizione nei confronti della manovra italiana: "Non siamo per la filosofia del bastone", sottolinea il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Ma il premier Matteo Renzi ribadisce che l'Italia, senza aiuto dall'Europa è pronta a mettere il veto sul bilancio Ue. "Questa Commissione non considera il bastone e le punizioni la sua filosofia" ed "esiste un dispositivo" di tappe procedurali per cui "se possiamo evitare le punizioni è sempre meglio". Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici. "Alcuni me lo rimproverano ma me ne prendo la responsabilità", ha sottolineato, ribadendo la necessità di una "lettura intelligente delle regole".
"Non bisogna minimizzare ma neanche esagerare le lettere" inviate sui Dbp, in quanto "la Commissione dialoga con i governi, e abbiamo quindi semplicemente formalizzato il dialogo in corso", ha aggiunto il commissario Ue agli affari economici sulla lettera inviata all'Italia, spiegando che il testo è stato pubblicato per tutte le lettere inviate "per la trasparenza".
"Da parte nostra abbiamo notato che esiste uno scarto tra l'aggiustamento strutturale chiesto dal Consiglio e le cifre presentate" dal governo nel Dbp, ha affermato ancora il commissario Ue agli affari economici su quanto contestato all'Italia nella lettera inviata ieri. Lo stesso tipo di problema è stato riscontrato anche per Cipro e Finlandia, ha detto, sottolineando per questo di "sperare in risposte specifiche per domani".
"Punti dolenti nella manovra non ce ne sono", ha detto Renzi. "Chiederò al Parlamento italiano - ha detto poi il premier durante un appuntamento della campagna per il sì ad Avellino - di essere autorizzato a dare questa linea: se non tutti fanno la propria parte noi metteremo il veto sul futuro bilancio dell'Ue". "Ogni anno - ha evidenziato - l'Italia dà 20 miliardi all'Ue e ne riceve 12, è un elemento di squilibrio per quello che mi riguarda che è giusto se tutti fanno la propria parte".
Berlino, d'accordo con Renzi,solidarietà Ue su migranti - Il governo tedesco è "completamente d'accordo" con quello italiano sul fatto che i Paesi "oberati da un alto numero di profughi" hanno diritto alla solidarietà Ue e "non possono essere lasciati soli". Ma è anche "chiaro" che l'Italia deve onorare i "propri obblighi", tra l'altro in fatto di registrazioni di migranti, hotspot e rimpatri. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, alla richiesta di un commento sull'annuncio del premier Matteo Renzi su un possibile veto al bilancio Ue.
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