La situazione di incertezza in cui si trova Mps ha provocato un'emorragia di depositi dalla banca senese, con 6 miliardi di euro di "raccolta diretta commerciale" persi tra il 30 settembre e il 13 dicembre, "di cui 2 miliardi dal 4 dicembre 2016, data del referendum costituzionale". E' quanto emerge dall'aggiornamento del prospetto sull'aumento di capitale. I sei miliardi si aggiungono ai 13,8 miliardi persi nei primi nove mesi del 2016, portando il saldo negativo a quasi 20 miliardi di euro.
TENSIONI LIQUIDITA' Nel motivare il suo no alla proroga dell'aumento di capitale di Mps la Bce ha rilevato che "la situazione della liquidità della Banca si è andata progressivamente deteriorando fino a raggiungere, a valle del referendum" del 4 dicembre "un orizzonte temporale di 29 giorni entro il quale la Banca può far fronte ai propri fabbisogni di liquidità senza ricorrere a nuovi interventi"
PARTITO AUMENTO, CACCIA A BOND RETAIL I bond subordinati Mps potranno essere convertiti in azioni, nell'ambito dell'aumento di capitale da 5 miliardi di euro, a partire da oggi alle 9 e fino alle 14 del 21 dicembre. Lo comunica Mps in una nota in cui conferma il via libera della Consob alla riapertura dell'offerta di conversione volontaria delle obbligazioni subordinate. Mps riavvia dunque la conversione dei bond subordinati, aprendola anche ai 40 mila risparmiatori che detengono oltre 2 miliardi di obbligazioni dell'istituto senese e che fino ad ora non hanno potuto aderire alla conversione per via degli stringenti paletti posti dalla stessa Consob. A valle dell'operazione, che dovrà cercare di coinvolgere anche investitori privati di lungo termine come il fondo sovrano del Qatar, ci potrebbe essere l'intervento del Tesoro. Le opzioni sono di un intervento per coprire l'eventuale quota rimanente o, nel peggiore dei casi, di una 'ricapitalizzazione preventiva' secondo le norme Ue che prevedono anche una burden sharing a carico degli obbligazionisti
Per la conversione dei bond subordinati Mps ha deciso di "adottare presidi finalizzati a garantire il corretto adempimento degli obblighi informativi e di condotta previsti dalla disciplina MiFid". E' quanto annuncia l'Istituto spiegando che le misure previste "si applicano esclusivamente ai clienti della Banca e a quelli di Banca Widiba", in quanto "obblighi connessi alla prestazione di servizi di investimento verso la propria clientela".
Scendono di 90 milioni i costi attesi nell'aumento Mps per il venir meno delle commissioni di garanzia che sarebbero andate alle banche con un contratto di garanzia. E' quanto emerge nel supplemento al documento informativo. I costi totali dell'operazione scendono da 648 a 558 milioni. I costi per l'aumento da 170 a 84 milioni, quelli per il liability management da 22 a 18 milioni e il totale dei costi vivi scende quindi da 269 a 179 milioni.
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