Fiat 500, Doblò e Jeep-Renegade: sono questi i modelli Fca, per i quali il ministero dei Trasporti tedesco chiede all'Ue che sia garantito il richiamo, per le presunte violazioni sulle emissioni. Lo ha chiarito oggi il portavoce del ministero, in conferenza stampa a Berlino. "I modelli testati sono Fiat 500, Fiat Doblò e Jeep Renegade", ha detto il portavoce, rispondendo a una domanda su quali siano i modelli Fca per i quali il ministro Alexander Dobrindt chiede garanzie dall'Ue circa il richiamo.
Chiusura pesante per Fca in Piazza Affari. Il titolo dell'ex-Lingotto ha ceduto il 4,19% a 8,8 euro, toccando un minimo di giornata a 8,51 euro sulla scia dell'indagine negli Usa sulle emissioni di alcuni modelli diesel. Pesa anche la polemica tra il Governo di Berlino e quello di Roma su alcuni modelli venduti in Europa. Sotto pressione anche Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann, che ha ceduto il 4,9% a 8,8 euro.
E' scontro Berlino-Roma (Leggi l'articolo)
Ue, Italia dia risposte convincenti al più presto - "Abbiamo ripetutamente chiesto all'Italia di presentarci risposte convincenti al più presto. Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve". Lo ribadisce il portavoce della Commissione europea per l'Industria Lucia Caudet in merito al processo di mediazione tra Italia e Germania, sulla compatibilità della Fiat 500x con la legislazione europea sulle emissioni auto.
In mancanza di una risposta dell'Italia nell'ambito del processo di mediazione con la Germania sulle emissioni della Fiat 500x, Bruxelles potrebbe intraprendere azioni, che potenzialmente includono anche la procedura di infrazione. Lo spiegano fonti Ue. La Commissione europea sta cercando di fissare una data per un incontro con le due parti per gli inizi di febbraio, perché è intenzionata a chiudere il dossier entro le prossime settimane.
Delrio, no dispositivi illeciti, tedeschi ci rispettino - "Non ci sono dispositivi illeciti dimostrati". Lo ha detto il ministro dei trasporti Graziano Delrio rispondendo, al termine di un incontro al Mise su Alitalia, a chi gli chiedeva della vicenda Fca. "I tedeschi hanno detto che, tra i dispositivi legali, ci sono alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo detto che non è così", ha detto ancora Delrio, sottolineando che "sono le Autorità di omologazione di ogni stato che decidono se un dispositivo è lecito o no. Come noi non abbiamo detto niente su Volkswagen, dobbiamo esigere" che si rispetti la regola che siano le Autorità a decidere. "Siccome noi abbiamo rispettato loro - ha aggiunto - loro devono rispettare noi".
"Su emissioni auto Italia non accetta lezioni: rigore e trasparenza a partire da caso Volkswagen, impegno Ue è test su strada in 2017". Così il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, su Twitter.
Ministero dei Trasporti tedesco, meccanismo illegale rilevato da noi - Un meccanismo illegale di spegnimento a bordo della auto Fiat-Chrysler è stato rilevato nell'ambito delle analisi degli esperti della commissione d'inchiesta tedesca, istituita all'indomani del Dieselgate. Lo ha spiegato il portavoce del ministero dei Trasporti a Berlino. "Dopo la rivelazione delle manipolazioni Vw, nel 2015, il ministro Dobrindt ha istituito una commissione d'inchiesta, che ha lavorato fino a maggio, alla quale sono stati sottoposti moltissimi veicoli. Fra questi anche diversi della Fiat-Chrysler. E la risposta senza dubbi dei periti è stata che su questi veicoli fosse utilizzato un meccanismo illegale di spegnimento".
'Da Italia nessuna posizione' - "Al giorno d'oggi non ci sono prese di posizione e risposte dell'Italia" alle richieste delle istituzioni europee sui risultati dell'inchiesta degli enti tedeschi sulle violazioni in materia di emissioni delle auto Fca. Lo ha ribadito il portavoce del ministero di Trasporti tedesco, oggi in conferenza stampa a Berlino, rispondendo ad alcune domande sulla polemica Italia-Germania, sollevata dalla richiesta all'Ue del ministro Alexander Dobrindt di garantire il richiamo di alcuni modelli Fca. "Quando dopo più mesi non ci sono reazioni, né alle nostre domande né a quelle dell'Ue, questo non rende certo felici", ha concluso.