Una società di gestione a livello europeo, una vera e propria 'bad bank', che possa affrontare la massa di 1000 miliardi di euro crediti deteriorati (Npl) aggregata degli istituti del Vecchio Continente. E' quanto chiede il presidente dell'autorità bancaria europea (Eba) Andrea Enria. Le banche, secondo la proposta, trasferirebbero i crediti alla bad bank al loro valore di mercato e la differenza fra gli attuali prezzi di mercato e il valore reale potrebbe essere teoricamente esente dall'aiuto di stato e coperta, ad interim, dalla stessa Bad bank e da investitori privati. Nel caso la bad bank non riuscisse poi a cedere questi crediti in un tempo fissato (per esempio tre anni) allora le banche dovrebbero riprendersi questi Npl e assorbire in toto le perdite facendo scattare la ricapitalizzazione preventiva dei singoli stati membri. Misura accompagnata quindi dal bail in con perdite sugli azionisti. Non ci sarebbe così una mutualizzazione dei rischi sugli altri stati dell'Unione.
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