L'aumento dell'inflazione che a febbraio ha fatto segnare un +1% annuo, al top da tre anni e mezzo, si tradurrà in una vera stangata per le famiglie italiane, che vedranno le propie spesse aumentare di almeno 300 euro nel corso di un anno. E' la denuncia delle associazioni di difesa dei consumatori che calcolano l'impatto dell'aumento dei prezzi sui portafogli degli italiani.
Secondo l'Unc (Unione nazionale consumatori) "il rialzo dell'inflazione all'1% significa, per una coppia con due figli, la classica famiglia italiana, avere una maggior spesa annua di 380 euro. Una cifra che non tutti possono permettersi di sborsare". Secondo i calcoli dell'associazione, per la famiglia media dell'Istat (2,4 componenti), l'inflazione all'1% significa un aumento del costo della vita di 300 euro nei dodici mesi. Per un coppia con un figlio la maggior spesa è pari a 257 euro, 197 per un pensionato con più di 65 anni, 201 euro per un single con meno di 35 anni, 291 euro per una coppia senza figli con meno di 35 anni. L'Unc ha poi stilato la classifica delle città più care d'Italia a partire da Bolzano, dove l'inflazione del 2,1% si traduce in una stangata per una famiglia di 4 persone, pari a 1.136 euro su base annua. Segue Trieste, dove l'inflazione del 2,2% determina un aumento del costo della vita pari a 886 euro e Milano, dove il rialzo dei prezzi dell'1,4% comporta una maggior spesa annua di 719 euro.
Federconsumatori e Adusbef stimano che le ricadute sui prezzi ammonteranno a +296 euro annui a famiglia, di cui 106,4 Euro solo nel settore alimentare. Le due associazione ricordano le denunce da loro giù lanciate in merito agli aumenti di ortofrutta, carburanti (che incidono in maniera determinante sui prezzi dal momento che i beni di consumo sono trasportati per l'86% su gomma), autostrade, energia elettrica e gas. L'impennata dei prezzi, continuano Federconsumatori e Adusbef, "si inserisce nel contesto dell'andamento altalenante registrato negli ultimi anni, sintomo di un sistema economico che, tra alti e bassi, non dà segnali concreti di ripresa". "Rilanciare l'occupazione, attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro, è il primo passo sulla via della ripresa. Dare lavoro ai giovani è una priorità dettata da un'esigenza non solo economica, ma anche etica e sociale." dichiarano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per il Codacons, l’aumento dell’inflazione registrato a gennaio comporterà una maggiore spesa su base annua pari a +300 euro per la famiglia tipo. “La ripresa dell’inflazione non sorprende ed era ampiamente prevista – spiega il Codacons – Nel mese di gennaio, infatti, si è verificata una ondata di rialzi dei prezzi e delle tariffe, sui quali ha pesato sia il maltempo sia l’incremento dei carburanti. In particolare nel settore alimentare si sono registrati fortissimi rincari dei listini, a causa del gelo e della neve che ha colpito nelle settimane scorse la penisola. Ma il mese di gennaio è stato caratterizzato anche dagli aumenti delle tariffe energetiche e dal caro-benzina, con effetto domino su una moltitudine di prodotti”. “Allo stato attuale e con una inflazione al +1%, le conseguenze dirette per una famiglia tipo saranno un incremento della spesa per beni e servizi pari a +300 euro su base annua” – conclude il Codacons.
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