Una domanda "riconvenzionale" di risarcimento del danno per diffamazione è stata depositata da Vivendi nel procedimento civile che ha preso il via oggi a Milano e che vede contrapposti Mediaset-Fininvest e il gruppo francese per la vicenda Premium. Da quanto si è saputo, il gruppo francese ha chiesto il risarcimento sostenendo che la controparte, subito dopo la mancata vendita di Premium, ha condotto una campagna mediatica che Vivendi ritiene diffamatoria.
Il procedimento, che è cominciato oggi a Milano, è nato da due denunce. La prima e' quella intentata da Mediaset contro il gruppo francese per richiedere "l'esecuzione coattiva" del contratto per l'acquisto di Premium da parte di Vivendi e il risarcimento dei danni subiti" pari a 50 milioni per ogni mese di ritardo nell'adempimento" a partire "dal 25 luglio 2016", con un danno complessivo comunque "non inferiore a un miliardo e mezzo di euro". Fininvest ha, invece, chiesto al gruppo che fa riferimento a Bollore' "il risarcimento dei gravi danni" che "ammontano ad una cifra non inferiore a 570 milioni di euro, correlati fra l'altro alla diminuzione di valore delle azioni Mediaset in conseguenza dell'accaduto, al mancato apprezzamento delle stesse ove si fosse dato corso all'esecuzione del contratto, nonché all'evidentissimo danno di immagine".
Il giudice civile Vincenzo Perrozziello ha unificato i due procedimenti avviati da Fininvest e Mediaset nei confronti di Vivendi. Da quanto è stato riferito al termine dell'udienza odierna il giudice ha chiesto solo alle parti se avevano obiezioni alla trattazione unitaria dei due procedimenti nati in seguito al mancato acquisto dei Premium e alla conseguente denuncia da parte delle società del gruppo del Biscione. Inoltre, i legali Fininvest oggi hanno rappresentato un nuovo elemento in udienza, in base al quale è stato chiesto un ulteriore risarcimento nella causa civile: nella sua scalata fino a quasi il 30% del capitale sociale di Mediaset, Vivendi avrebbe violato il patto parasociale.