"Ho detto entro il 2018" per il reddito di cittadinanza, e "spero di lavorare notte e giorno per questo obiettivo", ma prima "voglio rimettere in sesto i centri per l'impiego". Così il vicepremier Luigi Di Maio e ministro del Lavoro, sottolineando che questo "non significa portarlo alle calende greche" ma solo fare in modo "di non creare una proposta assistenzialista".
"Io sono pienamente d'accordo con Tria, e alla fine sia nel Def e sia nel nostro contratto di Governo c'è chiaramente indicato che la strada per ridurre il debito è investire e non tagliare": così il vicepremier e ministro del lavoro Luigi Di Maio al termine del Consiglio occupazione. "Se veramente vogliamo ridurre il debito dobbiamo fare gli investimenti, aumentare la domanda interna col reddito di cittadinanza e fare una riforma fiscale con la flat tax, se riusciremo a fare questo il debito calerà", ha aggiunto.
"Adesso dobbiamo fare i fatti e cambiare il Paese, siamo al governo e i fatti li fanno anche i parlamentari che devono lavorare nelle commissioni e approvare le leggi". Lo afferma all'assemblea congiunta dei parlamentari del M5S il leader del Movimento e vice premier. "Voglio ascoltare i consigli, non i piagnistei, perché ora dobbiamo pensare a lavorare".
Di Maio, resta obiettivo 2018 per reddito cittadinanza
Partire subito ma prima centri impiego, no assistenzialismo