Economia

Inail: nel 2017 nuovo minimo morti sul lavoro ma nel 2018 +3,7 nei primi 5 mesi

Presentata la Relazione annuale. L'anno scorso registrati 617 infortuni mortali (58% fuori dall'azienda). 641.000 le denunce d'infortunio

Redazione Ansa

ROMA - Presentata la relazione annuale dell'Inail: nel 2017 nuovo minimo morti sul lavoro: 617, il 58% dei quali 'in itinere' ovvero nei percorsi casa-lavoro. Nei primi cinque mesi del 2018, invece, secondo gli 'open data' dell'Istituto, sono arrivate all'Inail 389 denunce di infortunio mortale con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (14 casi in più).

Inail: 617 morti accertate sul lavoro nel 2017, nuovo minimo

ROMA - Nel 2017 sono state accertate al momento 617 morti sul lavoro (il 58% fuori dall'azienda) a fronte delle 1.112 denunce arrivate. Se anche i 34 casi ancora in istruttoria risultassero tutti riconosciuti sul lavoro si arriverebbe a 651 morti con un calo del 2,8% (rispetto ai 670 del 2016) al minimo storico dal 1951. Lo si legge nella Relazione annuale dell'Inail. Le denunce di infortunio sono state 641.000 in linea con il 2016 e ne sono state riconosciute sul lavoro 417.000 di cui il 19% fuori dall'azienda. Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell'Inail: in media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione. Le denunce di malattie professionali nell'anno sono state 58.000, circa 2.200 in meno rispetto al 2016 ma in aumento del 25% rispetto al 2012. Il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare. A fine anno erano in essere 726.000 rendite per inabilità permanente e ai superstiti (-2,56% sul 2016).

La maggioranza degli incidenti mortali sul lavoro è sulla strada. Su 617 incidenti mortali accertati 450 sono stati "in occasione di lavoro" e 167 in itinere, ma tra quelli riconosciuti in occasione di lavoro (e quindi durante le ore di lavoro e non nel tragitto per arrivare o tornare dall'ufficio o dalla fabbrica) 193 sono stati "con mezzo di trasporto" e 257 senza mezzo di trasporto. Per i morti in occasione di lavoro ma senza mezzo di trasporto si è registrato un calo del 16,5% sul 2016 e del 27,8% sul 2015. Questi dati - ha spiegato il presidente dell'Inail - Massimo De Felice sono importanti perché "intervenire sulle fonti di rischio esterno è diverso da farlo su quelle di rischio interno. I meccanismo di sicurezza non sono un costo e non devono essere considerati dai lavoratori evitabili sulla base dell'esperienza". Per l'industria e i servizi gli infortuni mortali sono stati 532 (152 dei quali in itinere) mentre nell'agricoltura sono stati 74 (8 in itinere) e 11 per conto dello Stato (7 in itinere). La grande maggioranza dei morti accertati sul lavoro erano italiani (514) mentre 33 provenivano da altri paesi dell'Unione e 70 erano extracomunitari. Quasi la metà degli infortuni mortali accertati (287, il 46,5%) ha riguardato persone con più di 50 anni. Tra questi 55 morti hanno riguardato persone con più di 65 anni.

Inail: 389 denunce infortuni mortali primi 5 mesi (+3,7%)
Nei primi cinque mesi del 2018 sono arrivate all'Inail 389 denunce di infortunio mortale con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (14 casi in più). E' stato reso noto alla Relazione annuale dall'Inail che sottolinea come l'aumento riguardi solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (passati da 104 a 118), mentre per quelli occorsi "in occasione di lavoro" le denunce sono state 271 in entrambi i periodi.

Di Maio, morti sul lavoro eccidio senza fine
"Un eccidio che non ha fine". Così il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, definisce le morti sul lavoro, intervenendo alla relazione annuale dell'Inail. In occasione della relazione annuale dell'Inail Di Maio ha proposto di "Sviluppare fondi per le start-up con determinate mission, come efficienza sanitaria e sicurezza sul lavoro, in cui contribuiscano le aziende partecipate dello Stato, gli enti dello Stato, con poche dotazioni singole che però insieme fanno tantissimo". 

Di Maio, abbattere costi imprese impegnate in sicurezza
Intervenire sul "costo dell'Iva" per i prodotti volti a migliorare la sicurezza sul lavoro e "ridurre il costo del lavoro" per quelle aziende "che non solo rispettano le regole ma fanno di più", diventando "un modello".

Inail: auspicio per 'rating sicurezza', algoritmo per imprese
"Poter definire uno standard pubblico (un algoritmo) per assegnare alle imprese (che vogliano) un 'rating in sicurezza'. Ci sono esperienze in proposito, da prendere a esempio e sviluppare". E' questo "l'auspicio" espresso dal presidente dell'Inail, Massimo De Felice, in occasione della relazione annuale 2017. Oggi, ha poi aggiunto De Felice, "la prevenzione contro i rischi, già impegnativi nei processi di lavoro tradizionali, diventa problema più arduo nel controllo delle nuove 'forme di lavoro' (il 'crowd working, il 'lavoro su piattaforma', lo 'smart working')". E' quindi "viva l'esigenza di regolamenti per ben definire la tutela assicurativa: dovendo individuare, in particolare, il confine tra lavoro subordinato, collaborazione continuata e continuativa etero-organizzata, lavoro autonomo". Il presidente dell'Inail ha poi constatato come comunque continui "l'impegno delle imprese nell'attività di mitigazione dei rischi negli ambienti di lavoro", tanto che nel 2017 "si sono avute circa 27 mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione (documentate con interventi effettuati nel 2016), con una riduzione di premi versati di circa 198 milioni di euro". Sempre in tema di prevenzione, oltre alla vigilanza esterna, svolta dagli ispettori, resta, ha sottolineto De Felice, "essenziale" promuovere anche quella 'interna', ovvero quella "svolta da lavoratori, datori di lavoro e parti sociali".   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it