(ANSA) - TORINO, 14 SET - "A Marchionne è stato affidato un
patrimonio glorioso, nel momento in cui era più gravemente
compromesso. C'era bisogno non solo di risanare conti economici
ma, insieme, di ricostruire il senso della 'fabbrica' in
rapporto alla città che con la fabbrica era cresciuta e sulla
fabbrica aveva costruito il suo destino di metropoli".
"Il suo lavoro è stato per tutti uno sprone a non perdere mai
la speranza, ci ha aiutato a comprendere che dobbiamo fare i
conti con la nostra storia, ma che non dobbiamo aver paura del
nuovo; dobbiamo considerare le difficoltà come opportunità su
cui scommettere, non accontentandosi mai dei risultati raggiunti
ma guardando in avanti verso nuovi e ambiziosi obiettivi. È di
questa speranza che Torino oggi ha bisogno per scuotersi dalla
sua rassegnazione".
Tanti i big dell'economia presenti in Duomo, dove ci sono
anche delegazioni di lavoratori Fca.
Torino ricorda Sergio Marchionne
Arcivescovo, città ne ha bisogno per scuotersi da rassegnazione