Il nodo delle risorse alla prova di un vertice serale, durato oltre tre ore, sulla manovra a Palazzo Chigi. A meno di un mese dal varo della legge di bilancio, gli interventi previsti dal contratto gialloverde sono in fase di piena discussione, con Movimento 5 Stelle e Lega pronti a rivolgersi in ogni occasione ciascuno al proprio elettorato.
A margine della riunione, il vicepremier leghista, Matteo Salvini, ha parlato di un "bello e proficuo lavoro, per far crescere l'economia italiana (senza regali alla Renzi) rispettando gli impegni presi con tutti a partire da quelli con gli italiani, su tasse, pensioni reddito di cittadinanza e maggiori posti di lavoro".
"Le scelte sulla legge di bilancio devono essere coraggiose e devono esserlo nell'interesse dei cittadini - ha detto Di Maio -. La mia posizione è ferma: vanno tagliati tutti gli sprechi, tutti i rami secchi, così come devono essere recuperate quelle risorse che, ad oggi, vanno nella direzione sbagliata. Gli italiani si aspettano tanto da noi e noi non li deluderemo perché saremo anche pronti a fare scelte coraggiose".
"Gli esperti dei due movimenti - spiega Salvini - sono costantemente al lavoro per recuperare sprechi ma soprattutto per assicurare riforme necessarie e coraggiose".
Al termine del vertice a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte ha detto che "nel corso del vertice c'è stato un approfondimento delle principali componenti della manovra. In particolare, ci siamo soffermati sull'analisi degli sprechi da tagliare ai fini della riqualificazione della spesa pubblica e sulle possibilità di un rilancio della crescita attraverso i punti qualificanti del contratto di governo: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della legge Fornero e un quadro organico di tagli alle spese improduttive". "Il vertice si è svolto lavorando in totale armonia ed è emerso l'obiettivo condiviso di provvedere ad una profonda revisione della spesa, volta a massimizzarne l'efficienza attraverso il taglio degli sprechi. È stato affrontato anche il tema delle riforme strutturali in via di formulazione definitiva, con l'obiettivo di valutare l'incidenza di queste sulla crescita economica e su una dinamica della produttività che il Paese ha bisogno di far ripartire".
Il premier aveva ribadito nel corso della giornata l'impegno sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei 5Stelle: "Lavoreremo per colmare le disuguaglianze nell'accesso al sistema sanitario e contrastare la povertà e le forme di emarginazione sociale. Misure come il reddito di cittadinanza che il governo si è impegnato a varare, potranno essere utili per reagire a questo".
E il viceministro, Luigi Di Maio, aveva avvertito che il movimento "non è disponibile a votare alcun condono". Ma ha tenuto a precisare: "Se stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio siamo d'accordo. Se invece parliamo di condoni non siamo assolutamente d'accordo". "Perché abbiamo già visto per anni - ha aggiunto - i governi Renzi e altri fare scudi fiscali e hanno creato solamente un deterrente a comportarsi bene e hanno fatto sempre pensare che in questo paese una via di uscita all'evasione ci potesse essere". L'incontro Salvini-Berlusconi di ieri, ha assicurato Di Maio, non mi ha creato nessun fastidio.
Di Maio ha rilanciato anche la pensione di cittadinanza prevista dal Contratto di Governo: "D'ora in poi - ha detto - non ci deve essere più nessun pensionato che prende meno di 780 euro al mese". Annunciando, inoltre, un codice del lavoro entro dicembre che semplificherà la giungla di 140 leggi, in cui ormai non si capisce più nulla. "Il progetto è di abolire 140 leggi e metterle insieme in un unico codice del lavoro. Che consentano a lavoratori e imprenditori di sapere qual è la legge che si applica ai loro problemi è la mia priorità".
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