E' ancora il deficit il nodo su cui il governo sta ragionando negli incontri che si susseguono a Palazzo Chigi sulla Nota di aggiornamento al Def e sulla successiva legge di bilancio. Tra la linea che vorrebbe fissare l'asticella all'1,6% del Pil e quella che invece chiede di avvicinarsi alla 'soglia psicologica' del 2% (se non addirittura sfondarla), potrebbe essere trovata una soluzione di compromesso, fissando nella Nadef il rapporto all'1,8/1,9%.
Già con "l'annuncio di un deficit all'1,8%" da parte del governo giallo-verde nella manovra in arrivo, "prevediamo comunque un taglio del rating dell'Italia da parte di Moody's". Lo scrive SocGen in una nota agli investitori, spiegando che la cifra dell'1,8% "rappresenta il meglio che si possa sperare al momento, ma ciò non eviterà alle agenzie di rating di agire" sul debito dell'Italia. La banca francese consiglia agli investitori di "posizionarsi" alla luce di una vendita dei titoli di Stato italiani nelle prossime due settimane dopo il rally dell'ultimo mese. La decisione di Moody's sull'Italia è attesa per fine ottobre, dopo la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def.
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