Bonus bebè e fondi da spendere subito per fronteggiare l'emergenza maltempo. Nuova tassa sui money transfer e tasse più basse per le sigarette elettroniche, oltre a un chiarimento sull'Imu che i balneari non dovranno più pagare per gli ombrelloni. Diventa un vero e proprio 'omnibus' il decreto fiscale, in parte per la scelta di accogliere diverse sollecitazioni parlamentari, in parte grazie all'ultimo emendamento, a sua volta 'omnibus', depositato in commissione Finanze del Senato e che sarà votato lunedì, quando il testo sarà licenziato per l'Aula. Come annunciato, l'emendamento traduce l'accordo politico siglato tra Lega e M5S sul decreto, con lo stop al condono: viene infatti cancellato l'articolo 9, che introduceva la dichiarazione integrativa speciale per sanare fino a 100mila euro - e comunque entro il 30% - di quanto già dichiarato pagando una tassa sostitutiva del 20%. Al suo posto arriva la sanatoria sugli errori formali, che possono essere corretti pagando un forfait di 200 euro per anno d'imposta. Una misura quest'ultima che porterà nelle casse dello Stato oltre un miliardo in due anni e che fornisce risorse fresche per altri interventi a partire dal Fondo per le calamità naturali, con disponibilità di 474 milioni il prossimo anno e altri 50 milioni nel 2020 che potranno essere utilizzare subito per interventi nelle aree martoriate dal maltempo. Le altre risorse andranno in parte alla detassazione delle e-cig, (tre aliquote al 5%, 15% e 25%) e al rinnovo del bonus bebè. L'incentivo resta confermato come per il 2018 per le famiglie entro i 25mila euro di Isee (l'assegno raddoppia però sotto i 7mila euro) per il primo anno di vita dei nati del 2019 o di ingresso in famiglia di un figlio dopo l'adozione. La novità è l'incremento del 20% dell'assegno in caso di arrivo del secondogenito. Altre risorse potranno arrivare dalla tassa sulle rimesse degli immigrati, all'1,5% su tutte le transazioni a partire dai 10 euro. Dopo una settimana di lavori a rilento, la commissione guidata da leghista Alberto Bagnai ha impresso una accelerazione in serata, iniziando ad approvare diverse proposte di modifica, a partire da un alleggerimento delle rate della rottamazione ter, che vanno pagate comunque in un massimo di 5 anni ma con scadenze che, dal 2020, passano da 2 a 4 l'anno. Altra novità, in caso di piccoli ritardi nei pagamenti, di massimo 5 giorni, non si decade dalla definizione agevolata Sulle Bcc la soluzione non è invece ancora chiara. La proposta iniziale della Lega che di fatto 'smontava' la riforma sembrava superata per arrivare a concedere una sola deroga all'ingresso nelle nuove holding dedicata al credito cooperativo bolzanino delle Raiffeisen, lasciando quindi l'opzione per i sistemi di tutela sul modello tedesco. Fratelli d'Italia ha però annunciato che la Lega ha ritirato tutti gli emendamenti sulla questione, facendo una netta marcia indietro. Per salvaguardare "la specificità di una banca che rimane ancora italiana", FdI ha quindi deciso di sottoscrivere le proposte abbandonate dalla Lega, per mantenerle sostanzialmente in vita e sottoporle comunque al voto. Novità erano attese peraltro anche sul fronte delle popolari, con la possibile proroga di un anno della scadenza per la trasformazione in Spa prevista dalla riforma del governo Renzi, che interessa i due istituti che mancano all'appello, Popolare di Bari e di Sondrio.
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