Il Tesoro ha assegnato tutti i 4,250 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in calo. Il tasso sul titolo a cinque anni, venduto per 2 miliardi, è sceso al 2,35% dal 2,58% precedente mentre quello sul Btp decennale, venduto per 2,250 miliardi, è calato al 3,24% dal 3,36%.
Prosegue il rialzo delle principali borse europee, toniche già in apertura sulla scia del balzo di Wall Street della vigilia, su ipotesi di un addolcimento della politica della Fed sui tassi Usa. Parigi e Londra (+0,7% entrambe) sono le migliori, seguite da Francoforte (+0,27%), mentre Milano e Madrid viaggiano sulla parità. Negativi i futures Usa in vista di una lunga serie di dati e dei verbali dell'ultimo Comitato federale della Fed. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi in calo a 290 punti base e l'esito favorevole dell'asta odierna del Tesoro non frenano le vendite sui bancari in Piazza Affari, da Unicredit (-1,2%) a Intesa (-1,1%). Bene invece Santander (+3,2%) a Madrid, dopo i risultati della controllata polacca, sotto pressione invece Deutsche Bank (-2,7%) dopo le perquisizioni della polizia nella sede centrale. Bene i semiconduttori con Ams (+4,9%) e Stm (+2,4%), su ipotesi di un armistizio sui dazi tra Usa e Cina. Scivola Daily Mail (-7,6%) dopo la trimestrale.
Le Borse asiatiche, partite in rialzo sula scia della nuova corsa dei listini americani e delle dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, che lasciano pensare a una pausa nel rialzo dei tassi di interesse l'anno prossimo, hanno rallentato nel corso della seduta guardando anche ai futures Usa negativi. L'attenzione torna sull'incontro fra Trump e il presidente della Cina, Xi, e sulle chance di una possibile pace sul fronte commerciale al G20 in programma nel weekend a Buenos Aires. Concludono bene intonate Tokyo (+0,39%) e Seul (+0,28%) mentre arretrano, a mercati ancora aperti, Hong Kong (-1%) e le cinesi Shangai (-1,32%) e Shenzhen (-2,21%).
Petrolio ferma perdite a 50,67 dollari al barile - Le quotazioni del petrolio arrestano le perdite vicino ai minimi da un anno e avviano il recupero. I contratti sul greggio Wti con scadenza a gennaio guadagnano 38 centesimi a 50,67 dollari al barile. Il brent sale di 27 centesimi a 59,03 dollari.