Apple lancia l'allarme Cina e alimenta i timori sullo stato di salute dell'economia mondiale, facendo affondare le borse mondiali. Per la prima volta in 16 anni Cupertino taglia le stime sui ricavi e crolla a Wall Street, chiudendo in calo del 9,96% e bruciando 446 miliardi di dollari dal picco del 3 ottobre scorso, ovvero più del valore dell'intera Facebook. Cupertino spiega la revisione con il rallentamento dell'economia cinese, penalizzata anche dalla guerra dei dazi di Donald Trump, e la debole domanda di iPhone nel paese.
Il tonfo di Apple in Borsa affonda le piazze finanziarie mondiali: dal Giappone all'Europa sono tutte in rosso, con Milano che tiene contenendo le perdite allo 0,61% (ma lo spread sale a 270 punti) mentre Parigi perde l'1,6% e Francoforte l'1,55%. La più penalizzata è Wall Street, con gli indici che arretrano di quasi il 3%, affossata anche dal dato sotto le attese dell'indice Ism manifatturiero e dalle compagnie aeree, tutte in calo dopo che Delta ha previsto una crescita leggermente piu' bassa dei ricavi.
Delta archivia la seduta in calo dell'8,94%, American Airlines del 7,45%. L'attenzione degli investitori e' tutta ora sul dato sulla disoccupazione che sara' diffuso venerdi'. L'annuncio a sorpresa di Apple arriva come un'ulteriore conferma dei peggiori timori degli investitori: il taglio delle stime di Cupertino certifica la frenata del Dragone cinese che risente delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e lascia intravedere un effetto a macchia d'olio sia sulle aziende sia sull'economia globale. Lo ammette anche la Casa Bianca con Kevin Hassett, il presidente del consiglio degli advisor economici.
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