La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita per valutare se il prestito di 400 milioni di euro che l'Italia ha concesso ad Alitalia costituisca un aiuto di Stato e se sia conforme alle norme dell'Ue in materia di aiuti alle imprese in difficoltà. Ora l'Italia e le altre parti interessate hanno la possibilità di presentare le loro osservazioni. L'antitrust Ue ha aperto l'indagine dopo aver ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito è un aiuto di Stato illegale. La Commissione Ue sottolinea che l'avvio dell'indagine approfondita "non pregiudica in alcun modo l'esito dell'indagine stessa", e ricorda che "sta lavorando a stretto contatto con le autorità italiane sulla questione". Si tratta della seconda indagine aperta dalla Commissione su un prestito del Governo ad Alitalia. La prima fu aperta nell'aprile 2018 per valutare se il primo prestito ponte, da 900 milioni di euro, fosse compatibile con le norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione. Tale indagine è ancora in corso "ed è condotta separatamente" da quella di oggi.
"Alitalia ha proceduto a cancellare i collegamenti con un grande numero di posti non occupati per l'effetto che il Coronavirus ha determinato nei comportamenti di viaggio dei volatori". Lo dice la compagnia spiegando che "nel complesso, tutti gli interventi di riduzione della capacità intrapresi dalla Compagnia su 38 rotte nazionali e internazionali sono riconducibili alla minore domanda, dovuta anche all'accresciuto numero di restrizioni ai voli e ai passeggeri provenienti dall'Italia". Per esempio da Genova ci saranno 8 voli al giorno.
"Ad esempio, - spiega Alitalia - rispetto a una media del 34% di posti inutilizzati, attualmente sulla direttrice Genova-Roma i voli registrano una mancata occupazione dei posti pari al 62%. Nonostante la riduzione del numero delle frequenze, con 8 voli al giorno, Alitalia garantisce ai passeggeri in partenza da Genova la possibilità di andare e tornare in giornata a Roma e, attraverso l'hub di Fiumicino, di proseguire verso le altre destinazioni nazionali, internazionali e intercontinentali.
Intanto il ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha fatto sapere che il bando di cessione di Alitalia per le offerte non vincolanti "verrà pubblicato nelle prossime ore, credo ci sia una interlocuzione aperta con diversi soggetti che si sono avvicinati in queste ore". "Confido in una soluzione positiva", ha aggiunto, anche se l'emergenza coronavirus "incide fortemente sulla vendita dei biglietti" e "non agevola certamente il cammino del commissario Leogrande".
L'azienda ha annunciato che, anche l'emergenza Coronavirus, pesa sulla nuova procedura di cigs: con il risultato che la nuova cassa, che durerà altri 7 mesi, coinvolgerà quasi 4 mila dipendenti.
Numeri che vengono immediatamente respinti dai sindacati, che chiedono l'intervento del Governo. La procedura aperta dall'azienda e comunicata ai sindacati, prevede altri sette mesi di cigs, dal 24 marzo al 31 ottobre, per complessivi 3.960 dipendenti. Nello specifico, si tratta di 1.175 persone (di cui 70 comandanti 95 piloti e 340 assistenti di volo e 670 del personale di terra), cui vanno ad aggiungersi un massimo di altri 2.785 dipendenti per imprevisti legati all'emergenza coronavirus: 143 comandanti, 182 piloti, 780 assistenti di volo, 1680 personale di terra.
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