Il 'venerdì nerissimo' sui mercati azionari europei ha causato un calo dell'indice Euro stoxx 600, che raggruppa i principali titoli quotati sulle Borse del Vecchio continente, del 3,5%, che si traduce in 310 miliardi di capitalizzazione persi in un'unica giornata. La sola Piazza Affari, con un calo dell'indice Ftse All share del 3,4%, ha 'bruciato' oltre 21 miliardi.
Lo spread tra Btp e Bund chiude a 171 dopo aver superato 180 stamani. Il rendimento del decennale italiano è all'1,01%.
Ultima seduta di settimana molto pesante per Piazza Affari che, in un clima molto nervoso e volatile, ha accusato con l'Europa ancora l'effetto Coronavirus: l'indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,58% dopo aver sfiorato un ribasso di cinque punti percentuali, l'Ftse All share in discesa dello 3,47%. A Milano, tra i titoli principali, i cali maggiori sono stati accusati da Snam, che ha perso il 4,47% sullo scivolone del greggio, con Hera in ribasso del 5,7%, Eni e Tim del 5,1%. Male anche A2a in ribasso del 4,9%, mentre Terna e Atlantia hanno perso il 4,8%. Nel settore finanziario, Bper ha ceduto il 4,7%, Poste il 4,6% e Mediobanca quattro punti percentuali, con Intesa in calo del 3,9% e Unicredit del 3,8%. Ha provato a tenere Pirelli (-1,5%), con Nexi in calo di un punto, la Juventus sulla parità, Prysmian in rialzo dello 0,4% e Amplifon in netta controtendenza con un aumento finale del 2,6%.
Wall Street archivia la settimana peggiore dalla crisi finanziaria del 2008. Una settimana in cui il Dow Jones ha ceduto oltre il 12% perdendo più di 3.500 punti. L'indice S&P500, quello delle 500 società a maggiore capitalizzazione, ha perso l'11,5%, mentre l'indice dei titoli tecnologici Nasdaq è scivolato del 10,5%, arretrando del 13% rispetto ai livelli record raggiunti di recente.
Le Borse asiatiche affondano sotto il peso dei timori sulla diffusione accelerata dell'epidemia del coronavirus che ha ormai raggiunto quasi 50 Paesi partendo dalla Cina. L'indice della regione il Msci Asia Pacific perde il 2,7%. E' il settimo calo consecutivo per i listini, sotto il peso delle vendite che colpiscono i titoli industriali e del settore materie prime. Senza un segnale di un rallentamento dell'epidemia gli investitori fuggono dai mercati. Tokyo, ai minimi, ha perso il 3,67%, Hong Kong il 2,8%, Shanghai il 3,7%, Seul il 3,3 per cento.
Quotazioni del petrolio sotto pressione per i contraccolpi del Coronavirus sui mercati. Il Brent perde il 4% e scende sotto la soglia dei 50 dollari al barile, a 49,7 dollari, toccando i minimi da luglio 2017. Il greggio Wti è in ribasso del 4,3% a 45 dollari al barile.
Benzina: arrivano primi ribassi, Eni e Q8 tagliano 1 cent - Il calo delle quotazioni del petrolio comincia a ripercuotersi a catena anche sui prezzi dei carburanti. Eni e Q8 hanno infatti ridotto di 1 cent il prezzo di benzina e diesel, mentre in Mediterraneo si registravano giovedì sensibili contrazioni per entrambi i prodotti. Sul territorio i prezzi praticati mostrano solo lievi variazioni al ribasso. In particolare, In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è a 1,550 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,548 a 1,563 euro al litro (no logo 1,541). Il prezzo medio praticato del diesel è invece a 1,438 euro al litro, con le compagnie che passano da 1,435 a 1,451 euro al litro (no logo 1,425). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è a 1,695 euro al litro, con gli impianti che vanno da 1,652 a 1,765 euro al litro (no logo 1,594), mentre per il diesel la media è di 1,585 euro al litro, con i punti vendita delle compagnie compresi tra 1,545 e 1,665 euro al litro (no logo 1,479). Infine, il Gpl va da 0,616 a 0,633 (no logo 0,613).
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