Cig, congedi, voucher per baby-sitter e bonus: le misure per il sostegno al reddito inserite dal governo nel decreto "Cura Italia" vanno "nella direzione indicata dal sindacato per quanto riguarda la flessibilità e la deroga della cassa integrazione, mentre non rispondono appieno alle richieste per quel che riguarda il congedo parentale straordinario".
E' il giudizio della Uil che con la segretaria confederale Ivana Veronese fa un'analisi degli strumenti messi in campo per fronteggiare anche le ricadute economiche del coronavirus, calcolando l'impatto sulle buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori: dai 940 euro netti della cig, alla perdita di 374 euro nel caso di congedo straordinario.
L'impatto è calcolato prendendo in considerazione il reddito annuo lordo medio del lavoro dipendente (21.714 euro) e del reddito annuo lordo di una partita Iva (22.210 euro). E' "apprezzabile", premette la Uil, che si tutelino tutti i posti di lavoro attraverso la cassa integrazione. Anche se lo stipendio per coloro che verranno messi in cassa a "zero ore" per un mese intero subisce una decurtazione, in alcuni casi, parzialmente "ristorata" dalla sospensione di mutui, che mediamente vale una rata mensile di 550 euro. Su uno stipendio di 1.316 euro netti al mese, la decurtazione dovuta al ricorso alla cig ammonta a 376 euro medi al mese: il sussidio percepito è pari a 940 euro netti.
C'è poi la possibilità di fare richiesta del congedo parentale straordinario per 15 giorni. Per una lavoratrice o un lavoratore con figli fino ai 12 anni che sceglie questa via, la decurtazione ammonta a 412 euro, la retribuzione netta sarà di 904 euro, a cui bisogna sommare il premio per la presenza al lavoro (bonus presenza 100 euro), che in questo caso vale 38 euro mensili (calcolato sui restanti giorni lavorati in azienda): dunque, la retribuzione netta ammonterà complessivamente a 942 euro. Con una differenza in negativo, rispetto allo stipendio pieno, di 374 euro. Se però, il congedo venisse preso per l'intero mese, i restanti 15 giorni verrebbero considerati congedo non retribuito. Pertanto la decurtazione complessiva sarebbe pari a 904 euro e lo stipendio percepito in questo caso scenderebbe a 412 euro. Paradossalmente, afferma lo studio della Uil, converrebbe la cassa integrazione in quanto si guadagna di più del congedo parentale straordinario. Chi ha figli tra i 12 e i 16 anni può usufruire del congedo ma senza essere retribuito e senza avere la copertura figurativa.
Quanti invece non possono assentarsi dal posto di lavoro e usufruiranno del voucher baby-sitting di 600 euro avranno a disposizione un budget che copre per 60 ore mensili il servizio, ma in busta paga 100 euro in più del premio per la presenza. Infine, il caso di una partita Iva che riceverà un bonus di 600 euro e avrà come "ristoro", oltre alla sospensione del mutuo e delle bollette, anche la sospensione del versamento dell'Iva (circa 310 euro mensili) e dei contributi previdenziali (474 euro medi mensili).(ANSA).
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