Oltre la metà degli italiani la mattina continua ad alzarsi per andare a lavoro. A dirlo è l'Istat, che fotografa la situazione alla fine di marzo.
Succede in Basilicata, Sicilia e Calabria. Guardando ai comuni, nel report viene stilata la lista con i 100 che registrano più persone in attività. Nell'elenco spicca Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa (82,3% di addetti impiegati in settori aperti). Il Nord è fuori dal podio, dove in terza posizione si piazza Fiumicino, che per via delle "attività dei trasporti aerei fa registrare una quota di addetti in settori aperti del 78,4%". Non è però solo una questione di Meridione e Settentrione o di vocazione economica. A fare la differenza sono pure le dimensioni. Le grandi città restano più aperte rispetto al resto. Sopra la media nazionale si trovano per esempio Genova (69,6%), Bari (68,7%), Roma (68,5%), Ancona (68,4%), Trento (68,3%), Bologna (67,7%), Milano (67,1%) e Palermo (66,6%). Colpiscono anche i dati rilevati per alcune delle aree più colpite dal Coronavirus, come Lodi (73,1%) e Crema (69,2%). Intanto l'Istat fa sapere che nelle prossime settimane prenderà il via una nuova indagine chiamata il "Diario della giornata e attività ai tempi del coronavirus", per capire come sono cambiate le abitudini degli italiani, dall'orario della sveglia al tempo passato in cucina. (
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