Autostrade per l'Italia apre al Governo e offre più tempo per la trattativa. La concessionaria ha infatti scritto al Ministero delle infrastrutture e trasporti per comunicare la propria volontà di proseguire le interlocuzioni in corso anche dopo l'imminente scadenza del 30 giugno.
"Io sono pronto e vorrei definire" la pratica nei prossimi giorni, ribadisce il premier Giuseppe Conte, che punta a chiudere in fretta e per questo sta "sollecitando i ministri competenti a fare le proposte". Questa apertura però potrebbe ora riaprire i giochi. Appena ieri nella conferenza finale degli Stati generali, infatti, Conte ha definito la proposta attualmente sul tavolo non "accettabile", indicando la strada "verso una soluzione obbligata", ma non ha chiuso del tutto al dialogo: "se arrivasse un'altra proposta - ha detto - la prenderemmo in considerazione".
La proposta al momento non c'è, ma è chiaro che questo è un segnale di distensione. La decisione di Aspi e della holding è arrivato in un doppio consiglio di amministrazione straordinario. La decisione del board è stata di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mediante lettera inviata sempre oggi, "la volontà della società di proseguire - anche successivamente al 30 giugno 2020 - le interlocuzioni per la definizione concordata della procedura di contestazione avviata dal Concedente il 16 agosto 2018". Il 30 giugno scadeva il termine per esercitare i diritti stabiliti dall'articolo 9 bis della Convenzione, che consente di risolvere automaticamente la concessione trascorsi 6 mesi da un'intervenuta modifica normativa (in questo caso le modifiche introdotte dal Milleproroghe).
La mossa di Aspi, si spiega nella missiva al Mit, è giustificata dal fatto che la società ha "già contestato in sede giurisdizionale le disposizioni normative del DL Milleproroghe".
Quei diritti, tuttavia, puntualizza Autostrade, restano validi: qualora infatti gli esiti dei contenziosi non confermassero le convinzioni della società, "i presupposti per l'applicazione dell'art. 9 bis della Convenzione Unica si sarebbero verificati, non potendosi ritenere rinunciati", spiega Aspi. La società, dunque, ha confermato al Mit, "coerentemente con la posizione assunta, che continuerà anche dopo il 30 giugno a dare esecuzione ai propri obblighi di concessionario".
Sulla vicenda intanto resta alta la polemica politica. Se la ministra dei trasporti Paola De Micheli lascia su questo la parola al premier, le opposizioni vanno in pressing sul Governo.
"E' un anno e mezzo che Conte deve chiudere il dossier", osserva Salvini, che propone ai litiganti Pd e 5s di estrarre "a sorte, tirino il dado ma facciano qualcosa". Mariastella Gelimini parla di "scandalo": mentre a Genova la prima auto attraversa il nuovo ponte e il Governo non ha ancora sciolto il nodo. Sollecita a fare presto il presidente della Liguria Toti: si decida, perché - avverte - "nella mia regione oggi tutto intorno al ponte c'è un inferno".
Aspi apre al Governo, dialogo anche oltre il 30 giungo
Scrive al Mit. Ricorso sul Milleproroghe, diritti Convenzione validi