"Siamo il governo dei fatti, non degli annunci": con questo mantra il premier Giuseppe Conte si avvia ad affrontare una settimana cruciale per il futuro suo e del suo governo. Un messaggio che Conte mette in contrasto all'accusa di attendismo contenuta in quello che, rivolgendosi ai titoli dei giornali per parlare alla sua stessa maggioranza, non esita a definire "chiacchiericcio".
Sulla riforma del fisco come sul decreto luglio i sindacati saranno coinvolti. La settimana prossima, annuncia il premier, si aprirà con Gualtieri il tavolo per la riforma fiscale. "Sarà una riforma organica. Progressività, semplificazione, riduzione del carico fiscale per le famiglie" saranno le tre direttive, spiega il titolare del Mef unendosi al messaggio del premier: "questo è il governo dei fatti". Non lontano, il centrodestra unito dal coro unanime contro Conte tenta di superare le divisioni sul Mes e sul dialogo offerto da Silvio Berlusconi con una nuova manifestazione di piazza. "Ci descrivono come attendisti, come incapaci di prendere decisioni. E' vero il contrario. Questo è il governo che ha assunto decisioni mai prese nella storia repubblicana. Noi siamo quelli dei protocolli di sicurezza, del patto di rilancio più ambizioso, della semplificazione più coraggiosa", è la replica, a distanza, offerta dal presidente del Consiglio. Ma il suo è un messaggio anche a chi, nella maggioranza, lo ha accusato nei giorni scorsi di tergiversare troppo.
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