(ANSA) - MILANO, 28 AGO - Ha chiuso piatta Piazza Affari, né
positiva né veramente negativa, con l'indice Ftse Mib (-0,03% a
19.841 punti) ancora lontano dalla soglia dei 20mila, di cui si
ha l'ultimo ricordo lo scorso 26 agosto. Ancora sottili gli
scambi, per 1,6 miliardi di euro di controvalore. Molti i segni
meno, pochi e significativi i rialzi, a partire da Tiscali
(+11,86%), fuori dal paniere principale, spinta dall'ingresso in
FiberCop a fianco di Tim (-0,22%) prima come partner commerciale
e in un secondo tempo come socio industriale. Il progetto della
rete unica, insieme a quello dell'Ue sul consolidamento delle
reti ad alta velocità, ha favorito Prysmian (+2,1%), che di cavi
in fibra ottica è tra i maggiori produttori. Il ritorno di
fiamma di ipotesi di aggregazioni tra banche ha spinto Unicredit
(+3,45%) più di tutti, davanti a Mps (+2,72%), all'indomani del
via libera della Bce alla cessione di crediti deteriorati per
8,1 miliardi ad Amco, primo passo per l'uscita del Tesoro dal
capitale e il conseguente arrivo di nuovi soci. In luce anche
Bper (+2,1%) e Intesa (+1,18%), più fiacca invece Banco Bpm
(+0,49%). Tra i numerosi segni meno si segnala quello di
Diasorin (-4,83%), maglia nera e tra le più colpite anche in
Europa, che ha scontato il via libera negli Usa al test rapido
per il Covid di Abbott Laboratories. In calo anche Pirelli
(-1,83%), Campari (-1,56%), Inwit (-1,55%), Exor (-1,38%) ed Stm
(-1,29%), oggetto di prese di beneficio insieme agli altri
titoli del settore. Fiacca Eni (-0,3%), con il greggio 'White
Texas'in bilico sui 43 dollari al barile. (ANSA).
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