"La seconda ondata pandemica, come negli altri paesi dell'area, ha determinato una nuova contrazione del prodotto nel quarto trimestre" che pur con elevata incertezza è "valutabile nell'ordine del -3,5%". Lo rileva Bankitalia nel bollettino economico: l'effetto di trascinamento della flessione di fine 2020 sui primi mesi dell'anno in corso fa slittare una ripresa robusta all'estate e taglia la stima di crescita 2021 a +3,5%, oltre un punto in meno rispetto alle previsioni di luglio. Più decisa l'accelerazione nel 2022 a +3,8%, e con un +2,3 per il 2023.
"Sono i timori di contagio, più che le misure restrittive, a frenare ancora i consumi di servizi", rileva Bankitalia, citando i dati di una rilevazione fra le famiglie italiane. Il calo dell'attività economica - scrive Bankitalia - "è stato pronunciato nei servizi e marginale nella manifattura", con le attese delle imprese peggiorate per la seconda ondata ma lontane dal pessimismo raggiunto nella prima metà dello scorso anno": le aziende intendono espandere i propri piani di investimento per il 2021.
Gli "effetti della pandemia sull'esposizione al rischio di credito delle banche italiane potrebbero essere più elevate" fra quelle di minori dimensioni.
Lo afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che cita una recente analisi dell'istituto centrale. Per il governatore infatti le banche 'non significant' presentamo un composizione diversa del portafoglio di crediti.
Imporre delle perdite ai creditori delle banche medie e piccole "in assenza di adeguati cuscinetti (buffer) di capitale Mrel per assorbirle "finirebbe per colpire i loro depositi con un possibile effetto a catena negativo sulle altre piccole banche", spiega Visco.
L'impatto "della crisi Covid sui bilanci delle banche è rimasto fino ad ora limitato" ma "non possiamo escludere che una volta che le misure di supporto dei governi siano rimosse alcune banche possano avere un significativo deterioramento della loro qualità degli attivi ": Lo afferma il responsabile del supervisory board della Bce Andrea Enria.
Enria propone un "quadro di regole effettivo e integrato per la gestione delle crisi" bancarie e l'assicurazione dei depositi "che includa anche quelle piccole e medie" sul modello della Fidc degli Stati Uniti. Parlando a un workshop online, Enria ha chiesto appunto uno schema unico europeo di assicurazione dei depositi, strumenti comuni per la liquidazione delle banche di tutte le dimensioni.