"Gli azionisti italiani hanno un forte peso nella nuova società. Il governo ha seguito, segue e seguirà con grande attenzione l'evoluzione della situazione.
Personalmente non ritengo un tabù l'ipotesi di un ingresso pubblico analogamente alla quota posseduta dal governo francese". Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, parlando a Radio 24 delle nozze tra Fca e Psa che hanno dato vita a Stellantis.
"Abbiamo dato un giudizio positivo dell'operazione che dà vita al quarto gruppo mondiale in termini di vendite e di fatturato. C'è una rivoluzione tecnologica in atto sia per i veicoli a basse emissioni che a guida autonoma e ci vogliono spalle larghe dal punto di vista finanziario e tecnologico, la nuova società le avrà. Questo non vuol dire che potrà dormire sugli allori, c'è il tema del mercato cinese, c'è necessità di forti investimenti", ha aggiunto Misiani.
Il tema dell'azionariato, ha quindi precisato, "viene dopo un ragionamento di politica industriale che va fatto per quanto riguarda la produzione di veicoli e l'intero comparto automotive. L'Italia ha un settore della componentistica importantissimo fortemente interconnesso con le altre economie europee. Dobbiamo valorizzarlo e sostenerlo".
Stellantis: Misiani, ingresso pubblico non è tabù
Stato avrebbe quota analogamente a quello francese