(di Domenico Conti)
Il G20 di Venezia ha fatto "progressi significativi" sul clima, tanto da far incassare un "bravo" in diplomazia al ministro dell'Economia Daniele Frano e al Governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco, e una menzione speciale da parte di Kristalina Georgieva, la numero uno del Fondo monetario internazionale, alla città di Venezia. Dopo le riunioni estenuanti della tre giorni all'Arsenale del summit finanze a presidenza italiana, è tempo di un bilancio e Georgieva, come tutti toccata dal ritorno ai meeting in presenza dopo lunghi mesi di incontri virtuali, ha solo lodi per la città della laguna: "dovete davvero essere orgogliosi della scelta di Venezia - dice in un'intervista all'ANSA - ha incarnato uno spirito teso a dimostrare tanto la minaccia climatica" quanto il genio umano capace dei progressi tecnologici necessari a combatterla.
Il summit di Venezia - racconta Georgieva - ha visto "progressi significativi" contro il cambiamento climatico: "non ero mai stata a un meeting in cui praticamente ciascuna sessione, in un modo o nell'altro, toccasse il futuro del clima" e "abbiamo visto un impegno molto più coerente e e lungimirante dei ministri delle Finanze e dei Governatori sul cambiamento climatico".
Sul piano più dei contenuti, i passi avanti includono er la numero uno del Fmi "l'importanza di un approccio complessivo", tema caro al ministro Franco, e i passi avanti sostanziali, con le banche centrali in prima linea, in termini di 'disclosure' sui rischi climatici.
L'accento sulla "giusta transizione" e l'importanza di aver rilanciato, su iniziativa italiana, il Gruppo di lavoro sulla finanza sostenibile mettendo assieme Usa e Cina alla co-presidenza. E poi lo sforzo per integrare i dati sul clima all'interno dei dati macroeconomici. Insomma "sono stata molto colpita dalla performance della presidenza italiana del G20", sia nel "mettere assieme i Paesi" con le diversità d'interessi del G20, che nel fronteggiare rischi, dal clima alla pandemia, ma anche valorizzare opportunità e voglia di rilancio.
C'è spazio per una nota d'emozione nel colloquio con la numero uno del Fmi, che ha raccontato di essere stata toccata da una veneziana titolare di un bar, con cui si è soffermata, stanca eppure "tanto ospitale". Lo staff italiano è riuscito a portare ministri, banchieri centrali e leader delle istituzioni internazionali a un concerto, e lo scenario di Venezia ha fatto il resto, raccontando la speranza di uscire dalla pandemia, ma anche la necessità di tenere la guardia alta di fronte alle varianti: vaccinazioni, tracciamento, comportamenti virtuosi.
Non siamo ancora usciti dalla pandemia - avverte l'economista bulgara con un PhD in crescita economica e politiche ambientali e un passato alla guida della Banca mondiale. La pandemia "è ancora il rischio economico numero uno", e anche se resta la stima di un 6% di crescita globale quest'anno, preoccupa una ripresa a due velocità" che riflette "vaccinazioni a due velocità", quelle dei Pesi avanzati e quelle dei Paesi più vulnerabili. E all'Europa, un incoraggiamento a "non ritirare il sostegno all'economia troppo presto".
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