Impennata dello spread fra Btp e Bund tedesco. Il differenziale tocca la soglia dei 130 punti contro i i 121 dell'avvio arrivando ai massimi dal luglio 2020. Il rendimento del decennale italiano cresce all'1,21%.
Prosegue in calo la seduta in Borsa a Milano con il Ftse Mib in ribasso dello 0,4 per cento. Sul listino pesano i titoli bancari: Banco Bpm cede il 4,3%, Bper il 3,75%, Unicredit lo 0,26% e solo Intesa si muove controcorrente (+0,12%). Debole Tim, sui minimi degli ultimi 6 mesi, che cede lo 0,9% ed Enel che lascia lo 0,88 per cento. Corre ancora Exor (+2%) ed accelera Eni (+2%) dopo i conti.
Cattolica sprofonda a Piazza Affari, con il titolo che cede il 6,2% a 6,34 euro, scivolando ben al di sotto dei 6,75 euro offerti dalle Generali, la cui opa chiude oggi. Il tonfo arriva dopo che il Leone, ieri, è riuscito a superare la soglia minima del 50% del capitale, considerata sufficiente per delistare Cattolica attraverso una fusione con la compagnia triestina. Sfumata la possibilità di un rilancio e con le azioni acquistate oggi che non possono essere apportate all'opa il titolo soffre considerato che nel prospetto si ricorda che la fusione non darà diritto al recesso e potrà essere attuata senza "incorporare alcun premio" nel rapporto di concambio. (ANSA).
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