(ANSA) - OLBIA, 31 DIC - "Dimenticati dalla politica, ma non
è finita qui". È il grido di battaglia degli oltre 150
dipendenti di Air Italy che oggi hanno partecipato alla
manifestazione promossa da Ap, Cobas e Usb, alla quale ha
aderito anche Anpav.
"Siamo stati completamente abbandonati, nessun ministro è mai
intervenuto o ha mai pronunciato il nome di Air Italy - accusano
- altre vertenze hanno avuto l'attenzione della politica e della
stampa nazionali, la nostra no, sebbene da domani siano per
strada 1322 lavoratori".
Oggi scade per tutti la cassa integrazione e, salvo sorprese,
tra domani e i prossimi giorni arriveranno le prime lettere di
licenziamento, visto il nulla di fatto nell'ultimo vertice nel
quale i liquidatori non si sono presentati, non avendo il
mandato dell'azienda. L'ultima flebile speranza è appesa a un
tentativo diplomatico che vede impegnati il ministro Luigi Di
Maio e il suo omologo del Qatar, come ha ribadito ai lavoratori
con tutte le prudenze del caso il consigliere regionale Roberto
Li Gioi del M5s, unico politico presente alla manifestazione di
oggi. Una notizia che era stata data, proprio dopo l'ultimo
confronto, anche dall'assessora regionale del Lavoro della
Sardegna, Alessandra Zedda, che aveva lanciato un appello
accorato al Governo.
"Tutte le altre compagnie aeree italiane sono coperte dalla
cassa integrazione per tutto il 2022, la nostra no: come è
possibile che non sia una priorità una vertenza che interessa
così tante famiglie, con effetti devastanti sul tessuto
socio-economico nazionale e dei territori interessati?", si
chiedono i sindacati e i lavoratori. "Questa è la seconda
compagnia aerea italiana - chiosano - qui si chiude un capitolo
ma la battaglia è aperta". (ANSA).
Air Italy: l'ira dei lavoratori, dimenticati dalla politica
Protesta in piazza a Olbia alla vigilia alla scadenza della Cig