Economia

La Fed spaventa i mercati, Borse a picco e Btp al 4%

Wall Street chiude con un tonfo: il Dow Jones perde il 2,79%, il Nasdaq cede il 4,68%. I bond segnalano una possibile recessione. Fitch taglia le stime di crescita del mondo, pesa inflazione

Redazione Ansa

Crollano le Borse, i titoli di Stato e i Bitcoin, in un lunedì nero che fa volare il rendimento del Btp oltre il 4%, mai così alto dal 2013, e lo spread a un soffio da 240.Mentre trapelano indiscrezioni secondo cui la Bce starà alla finestra fino al raggiungimento di livelli di guardia. Con il mondo alle prese con una stagflazione cui contribuisce molto la guerra di Putin, fra gli investitori crescono i timori che la Fed, per domare l'inflazione alle stelle, sia costretta a portare gli Usa in recessione. Sulle sale operative dei trader è cerchiata in rosso la data di mercoledì, quando la banca centrale statunitense tornerà a riunirsi dopo lo 'shock' arrivato venerdì dall'inflazione americana all'8,6%, ai massimi di 40 anni. Un dato che è un allarme economico e politico per l'amministrazione Biden, che fronteggerà le elezioni di mid-term con l'inflazione usata come arma contundente dai Repubblicani.

'PESA INFLAZIONE', FITCH TAGLIA LE STIME DI CRESCITA DEL MONDO
Fitch rivede al ribasso le stime di crescita mondiale in seguito alla corsa dell'inflazione. Secondo l'agenzia di rating, l'economia mondiale crescerà quest'anno del 2,9%, lo 0,6% in meno di quanto previsto in marzo. Le stime sono state ridotte per gli Stati Uniti al 2,9% (-0,6%) e per l'area euro al 2,6% (-0,4%). Il pil americano dovrebbe poi rallentare dalla metà del 2023 con la stretta monetaria della Fed scendendo al +1,5% nel 2023 e al +1,3% nel 2024. Le difficoltà nelle forniture di energia e alimentari legate alla guerra in Ucraina "stanno avendo un impatto più rapido sull'inflazione europea di quanto previsto", osserva Fitch. 

LA FED SPAVENTA I MERCATI
Ecco perché crescono le scommesse per un rialzo dei tassi 'maxi' da 75 punti base al meeting di luglio, se non già a quello di questo mercoledì. Per proseguire, poi, con una nuova stretta a settembre, fino a che il 'mostro' inflazione non sarà messo all'angolo, come s'impegna a fare il presidente della Fed Jay Powell: la Federal Reserve punta all'atterraggio morbido, ma sempre più investitori scommettono che sia pronta a rischiare la recessione pur di raffreddare i prezzi.

BORSE A PICCO
Per le Borse mondiali l'onda d'urto parte dall'Asia (perdite intorno al 3%). Poi il lunedì nero prende la forma di una nuova caduta degli indici Usa che oggi diventano ufficialmente un 'bear market', un mercato ribassista, col Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq che cedono rispettivamente il 2,23%, il 2,64% e il 3,73% a metà seduta. La fuga dagli asset rischiosi travolge il mondo crypto, con un valore complessivo degli asset crollato sotto i 1.000 miliardi di dollari e il Bitcoin che crolla sotto i 24.000 dollari per la prima volta dal 2020. In Europa, con un'economia ancora debilitata dalla pandemia, più esposta alla guerra in Ucraina e alle strozzature del commercio globale, il colpo si fa più duro, come testimonia l'euro/dollaro scivolato a un passo da 1,04: guidano le perdite Milano (-2,79%) con le banche appesantite dal riaffiorare dei timori sui Btp che hanno in pancia, poi Parigi (-2,67%), Francoforte (-2,43%) e Londra (-1,53%). Se la correzione delle Borse è fisiologica dopo i record storici di New York, Francoforte, Parigi di appena pochi mesi fa, i bond raccontano meglio cosa sta succedendo e cosa può succedere. Il tasso sul Treasury a 10 anni vola ai massimi dal 2011 (3,29%), ma soprattutto la forma della curva dei rendimenti Usa si appiattisce al punto da invertirsi, col due anni arrivato a pagare più del 10: è il segnale che in molti scommettono sull'inevitabilità di una recessione.

Wall Street chiude con un tonfo. Il Dow Jones perde il 2,79% a 30.518,06 punti, il Nasdaq cede il 4,68% a 10.809,23 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,87% a 3.749,91 punti, confermando la fase "orso". La Borsa americana risente dei timori che un aggressivo aumento di tassi di interesse della Fed spinga l'economia in recessione.  

 

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