Chiusura in rialzo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,29% a 21.788 punti, perdendo smalto sul finale di seduta e lasciando sul terreno gran parte dei rialzi conseguiti nella prima parte della giornata, quando era arrivato a guadagnare fino al 2,3%.
In Europa le Borse chiudono in ordine sparso, con Londra negativa e gli altri listini che si sono appiattiti nel finale, spaventati dalla determinazione ribadita dalla Fed nella lotta all'inflazione e dal rischio che la stretta monetaria possa portare l'economia americana in recessione.
A Francoforte l'indice Dax ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,65% a 13.122 punti, a Parigi il Cac 40 è rimasto quasi piatto (-0,06% a 5.882 punti) mentre a Londra il Ftse 100 ha perso lo 0,41% a 7.016 punti.
Lo spread tra Btp e Bund chiude ancora una volta in calo, con il differenziale tra i decennali italiani e tedeschi sceso di 11,4 punti base, a quota 191.
Dal mercato arriva un'apertura di credito alle promesse fatte dalla Bce in tema di lotta alla frammentazione finanziaria, come dimostra il forte calo dei rendimenti di tutti i titoli periferici: il Btp scende al 3,56% (-16,8 punti base), i titoli della Grecia al 3,99% (-23,6 punti), i Bonos spagnoli al 2,73% (-14,1) e i decennali Portoghesi al 2,68% (-13,6).
Flette di soli 5 punti il bund, all'1,65%, che potrebbe essere venduto dalla Bce, assieme ad altri titoli 'forti', per compensare gli acquisti sulla periferia.
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