Economia

Dal Pnrr alle bollette, i dossier a rischio

Le questioni aperte e i provvedimenti bloccati dalla crisi

Palazzo Chigi in una recente immagine

Redazione Ansa

Sono molti i dossier che potrebbero subire uno stop o un rallentamento dai diversi esiti che potrebbe avere una crisi di governo, dal Pnrr alle misure per aiutare famiglie e imprese su bollette e carburanti. Ma le fibrillazioni della politica possono cambiare anche il destino di altri provvedimenti all'esame del Parlamento. Ecco una breve carrellata.

- PNRR: la complessa macchina del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che per l'Italia vale complessivamente 191 miliardi di fondi, è in un momento delicatissimo: varate le norme per molti progetti si entra nella fase operativa. Entro fine anno dovranno essere raggiunti 100 obiettivi: 45 ne sono già stati centrati nel primo semestre consentendo la richiesta della seconda rata da 24 miliardi. Ma ne mancano ancora 55 nella seconda parte dell'anno. E, se si guarda all'intero anno, cresce il numero degli obiettivi 'quantitativi': diventano 17 dai 2 del 2021.

- BOLLETTE E BENZINA: la sterilizzazione di 30 centesimi delle accise dei carburanti - dalla benzina al gasolio - scade il 2 agosto. Poi il prezzo, se non ci sono ulteriori interventi, sarebbe 'pieno'. Durano solo a fino a settembre e quindi dovranno essere rinnovati per l'ultimo trimestre dell'anno gli interventi sulle bollette di gas e luce, che hanno bloccato gli oneri di sistema.

- IUS SCHOLAE E CANNABIS: Sono temi diversissimi ma accumunati da un identico destino: sono calendarizzati per luglio, senza fissare però una data, per la discussione in Aula alla Camera. Ma i partiti che compongono la maggioranza sono divisissimi: Lega e Fi sono contrari sia alla coltivazione domestica della cannabis sia alla possibilità che gli under18 stranieri possano richiedere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato le aule scolastiche per almeno 5 anni. Favorevoli invece Pd e M5s.

- FINE VITA E DOPPIO COGNOME: la legge sul suicidio assistito ha incassato a marzo il primo ok della Camera e ora è in commissione al Senato dove però i numeri a favore sono più risicati. Con una crisi si congela anche la possibilità di legiferare sul doppio cognome così come sollecitato dalla Corte costituzionale che è intervenuta per sancire la possibilità di aggiungere quello materno. In stand-by pure le norme per rivedere l'ergastolo ostativo, ovvero il divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia.

- CUNEO E 200 EURO: il sostegno dei redditi, per salvaguardarli dall'erosione dell'inflazione che ha raggiunto l'8%, passa attraverso molti strumenti che il governo ha ipotizzato di varare per la fine di luglio. Il tema sul tappeto è quello della riduzione del cuneo fiscale, cioè della differenza tra il lordo e il netto in busta paga. L'ipotesi sul tappeto è che possa arrivare con la manovra di bilancio e che con il decreto di luglio possa essere replicato per un secondo mese il bonus di 200 euro, previsto per dipendenti, pensionati e autonomi. Sul tappeto anche l'ipotesi di una riduzione dell'Iva sugli aumenti dei beni di consumo più necessari.

- RIFORMA TASSE E CONCORRENZA: il Parlamento ha all'esame alcuni provvedimenti di tipo economico, importanti anche ai fini degli obiettivi del Pnrr. Il primo è la delega fiscale, per la riforma del sistema tributario che superato il nodo del catasto è in commissione al Senato. L'altro è il ddl concorrenza ora all'esame in commissione alla Camera, dove non è ancora stato sciolto il nodo dell'articolo 10 sui taxi.

- MANOVRA E PENSIONI: tra i nodi principali che un governo nella pienezza dei propri poteri deve affrontare c'è la messa a punto della manovra, attesa dopo l'estate, che dovrà prevedere un decalage del debito pubblico. E' solo dopo aver stilato il nuovo quadro di previsioni a settembre che il governo può valutare gli interventi da mettere in campo, sia sul fronte del cuneo in modo strutturale, sia su quello delle pensioni: scade infatti Quota 102, oltre che l'Ape Sociale e Opzione Donna. Questi ultimi due meccanismi potrebbero essere prorogati, mentre si sta cercando un nuovo regime per consentire una maggiore flessibilità in uscita. 

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