Un decreto autonomo, se si riuscirà entro la prossima settimana. Mentre i senatori si avviano a un esame lampo del decreto aiuti bis, cercando comunque di portare a casa qualche modifica a partire dalle, contestatissime, norme sul docente esperto, il governo continua la corsa per mettere a punto un nuovo pacchetto di sostegni a famiglie e imprese contro il caro-energia. Servirà ancora qualche giorno, il refrain che ripetono a Palazzo Chigi e al Mef, per avere una ricognizione delle risorse realmente a disposizione. Si attendono i calcoli dell'andamento delle entrate anche di agosto e, soprattutto, gli incassi della tassa sugli extraprofitti, dopo la stretta introdotta proprio con il decreto aiuti bis a inizio agosto.
Inflazione ancora in salita. Secondo le stime preliminari dell'Istat, ad agosto l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell'8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente).
"Sono l'energia elettrica e il gas mercato libero che producono l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l'inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu +8,8%)", spiega l'Istat.
Accelerano anche, prosegue l'Istat, l'inflazione di fondo, ovvero al netto degli energetici e degli alimentari freschi (da +4,1% a +4,4% ad agosto, non era così da maggio 1996 quando fu +4,7%) e l'inflazione al netto dei soli beni energetici (da +4,7% a +4,9%, non era così da aprile 1996).
Tornando all'indice generale, l'accelerazione dell'inflazione su base annua si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%; i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%), e dall'altra a quelli dei Beni alimentaria lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%). Su base annua, indica ancora l'Istituto di statistica, accelerano i prezzi dei beni (da +11,1% a +11,8%) mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali). Su base mensile, l'aumento dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (+2,4%, anche a causa di fattori stagionali), degli Alimentari lavorati (+1,2%), dei Beni durevoli (+0,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%, anche a causa di fattori stagionali). Inoltre, sempre secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,8% su base mensile e del 9,0% su base annua (da +8,4% nel mese precedente).
Secondo i dati dell'istituto, che ha diffuso la stima provvisoria dei prezzi al consumo ad agosto, l'inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nella restante parte dell'anno, è pari a +7,0% per l'indice generale e a +3,5% per la componente di fondo (al netto degli energetici e degli alimentari freschi).
LANDINI: 'BASTA CHIACCHIERE, ORA MISURE'
Con l'inflazione che, secondo le stime preliminari dell'Istat, "balza ad agosto all'8,4% su base annua, le chiacchiere non servono. Così non si regge. Il decreto aiuti bis mette risorse inadeguate per i lavoratori e i pensionati: c'è bisogno subito di un intervento urgente per tutelare salari e pensioni già impoveriti". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
CONSUMATORI ALL'ATTACCO, UNA STANGATA PER LE FAMIGLIE
L'inflazione all'8,4% ad agosto si traduce in una nuova "stangata" per le famiglie "alle prese con abnormi rincari di prezzi e tariffe". Lo afferma il Codacons che considerando la totalità dei consumi, calcola "una maggiore spesa pari a +2.580 euro annui per la famiglia 'tipo', che raggiunge i +3.352 euro annui per un nucleo con due figli". "Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull'economia e spingerà una fetta di popolazione verso la soglia di povertà - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Il Governo non può più perdere tempo e deve intervenire con urgenza su alimentari, energia e carburanti, tagliando subito l'Iva sui generi alimentari, fissando un price cap a luce e gas e bloccando la risalita dei listini di benzina e gasolio", conclude Rienzi.