Il Fondo Certares con le compagnie Delta e Air France-Klm fanno il soprasso. E "vincono" l'avvio della trattativa esclusiva per l'acquisizione di Ita Airways. Tra Msc-Lufthansa e Certares il governo ha deciso di andare in trattativa esclusiva col fondo Usa, in partnership commerciale con Delta ed Air France-Klm, per vendere la newco dopo che per mesi, e fino a qualche giorno fa, osservatori e addetti ai lavori davano per scontata la vittoria del tandem formato dal Gruppo della famiglia Aponte e dal colosso tedesco. Lo stesso presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, non aveva nascosto le sue preferenze per Msc-Lufthansa.
C'è anche il nodo dei tempi per chiudere il confronto, con alcuni esponenti del centro destra, tra cui la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che critica il metodo e afferma che non spetta a questo governo decidere: "Solo quando saprò potrò pronunciarmi", dice con parole meno dure del passato. Trasparenza chiede invece il leader M5s Giuseppe Conte "L'offerta di Certares per Ita è risultata superiore a quella di Msc e Lufthansa, che non è stata significativamente modificata nel corso della procedura, sotto tutti i profili richiesti dal Dpcm, in particolare il valore e il piano industriale", ha commentato a fine giornata il ministero dell'Economia spiegando che si realizza una vera privatizzazione con meccanismi di controllo in mano al Tesoro. Il comunicato del mattino era invece stringato. Per la cessione di Ita "sarà oggi avviato un negoziato in esclusiva" con il consorzio formato da "Certares Management, Delta Airlines e Air France-Klm", la cui offerta è stata ritenuta "maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Dpcm".
Chiaramente nulla è scontato. Tanto che viene scritto nero su bianco che alla "conclusione del negoziato in esclusiva" si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti "solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l'azionista pubblico". I dettagli sono ancora riservatissimi. Quello che filtra è che la seconda offerta è cambiata sostanzialmente rispetto alla prima, che prevedeva la vendita solo del 40% di Ita: ora Certares punta al 50% più un'azione, una vera privatizzazione - spiegano fonti di governo - dato che lo Stato perde il controllo della società. E' previsto poi che il trasferimento avvenga al momento della firma del contratto, anche se il pagamento sarà rateale. Il valore di Ita viene confermato a 700 milioni ma questo è solo l'inizio, visto che poi è previsto un aumento di capitale - una forte immissione di ossigeno - che sarà di 650 milioni da parte del Tesoro e di 600 da Certares: alla fine la compagnia italiana varrà 1.950 milioni. Tra i punti di forza viene poi indicata la parte relativa alla governance. Il Mef potrà esprimere il presidente di Ita (che dovrà avere il gradimento degli altri azionisti) ed esprimere il proprio gradimento sul futuro amministratore delegato. Il consorzio guidato da Certares - sottolineano poi fonti di governo - ha dato la disponibilità a discutere ogni modifica volta a migliore la coerenza dell'offerta del Dpcm, che è stato il libro guida seguito. Tre gli aspetti che non hanno aiutato la proposta di Mcs.
Secondo fonti di governo la call option offerta metteva il Mef in condizione soggettiva passiva, l'incasso previsto avrebbe valorizzato la quota detenuta dal Mef, prevedendo un incasso di 186 milioni solo nel caso di obiettivi raggiunti dal piano proposto. Anche sulla governance lo Stato avrebbe avuto decisamente meno poteri: il veto solo su operazioni di fusione o trasferimento di sede. Ora la trattativa entra nel vivo. Nel negoziato in esclusiva non ci sono deadline. Ma sono previste due settimane di fuoco, fino a metà settembre, che potrebbero anche essere decisive. Si potrebbe arrivare ad un memorandum d'intesa non vincolante con Certares e i suoi alleati oppure, se possibile, si stringerà un preliminare, chiaramente più impegnativo.
Senza dimenticare che il 25 settembre ci sono le elezioni politiche e poi arriverà un nuovo governo. E le polemiche già ci sono con il centro destra che vuole aspettare il nuovo governo e il leader M5s Conte che chiede comunque chiarimenti. In ogni caso prima di chiudere il tutto servirà anche il via libera dell'Antritrust Ue, ma se la trattativa sarà molto avanzata sarà davvero difficile fare marcia indietro. Le società della cordata e il fondo Usa non nascondono la loro soddisfazione. Air France-Klm accenna anche ad una partnership che non sia solo commerciale ma anche operativa, che viene letta come una promessa di ingresso azionario, quasi un ritorno a distanza di 15 anni quando il matrimonio con Alitalia sembrava fatto ma poi sfumò dopo il cambio di governo tra Prodi e Berlusconi. "Siamo fermamente convinti della nostra visione", dice il fondo fondato nel 2012 da Greg O'Hara, con nazionalità greco-canadese specializzato nel turismo. Con lui Fiumicino potrebbe diventare un importante hub, il terzo in Europa, ed Ita avere accessi a mercati strategici, oltre ad aumentare i viaggiatori dagli Usa. Scontata la delusione sull'altro fronte: "Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita", scandisce Lufthansa, prendendo atto della decisione del governo di intraprendere una strada che "consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita". Alla luce della decisone del governo, i sindacati si aspettano ora di essere convocati e conoscere nel dettaglio gli aspetti industriali dell'offerta di Certares.