Seduta di fortissimo aumento per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib ha chiuso in crescita del 3,42% a 21.690 punti
Il martedì di grande ripresa per le Borse mondiali e in particolare europee ha portato a un aumento del 3,1% dell'indice Stoxx 600, dove sono raggruppati i principali titoli del Vecchio continente, che equivale a 303 miliardi di euro di capitalizzazione recuperata.
Mercati azionari del Vecchio continente tutti in violento rialzo sull'ipotesi che le banche centrali possano rallentare nella stretta monetaria: la Borsa migliore è stata quella di Parigi, salita del 4,2% finale, seguita da Francoforte (+3,7%), Amsterdam (+3,6%) e Madrid, in rialzo del 3,1%. Bene anche Londra, che ha chiuso in crescita del 2,5%.
Lo spread Btp-Bund scende a 228 punti base mentre il rendimento dei decennali italiani si mantiene appena sotto il 4,1%, in calo di 13 punti base.
Scende ancora il prezzo dei carburanti. La media settimanale della benzina al self service misurata dal Mite è di 1,633 euro al litro, in calo di 2,3 centesimi rispetto alla settimana precedente. In base ai grafici del ministero, si tratta del minimo dalla fine di giugno 2021. Il prezzo del gasolio è invece di 1,738 euro al litro, in questo caso sui minimi dalla fine di febbraio di quest'anno.
"La benzina si attesta a 1,633 euro al litro, un valore che non si aveva dalla rilevazione del 28 giugno 2021 quando era 1,625 euro al litro. Malissimo il gasolio, che resta a livelli lunari, 1,738 euro al litro. Da quando è iniziata la guerra, se un litro di benzina costa ora quasi 22 cent in meno, con una flessione dell'11,7%, pari a un risparmio di 10 euro e 86 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio, nonostante la riduzione di 30,5 cent del Governo, resta ancora a livelli superiori a quelli pre-conflitto del 21 febbraio 2022". Lo afferma l'Unione nazionale consumatori commentando in una nota i dati del Mite. "Rispetto all'inizio dell'anno, la benzina è diminuita del 5%, pari a 4 euro e 34 cent per un pieno, il gasolio invece è ancora maggiore del 9,7%, oltre 15 cent al litro, 7 euro e 65 cent a rifornimento, equivalenti a 184 euro su base annua. - calcola l'associazione - Il Governo e il Parlamento devono intervenire come da noi proposto da anni, dando una definizione di prezzo anomalo, altrimenti questa speculazione proseguirà e si intensificherà dopo il taglio aggiuntivo dei Paese Opec+".
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