"I rischi di recessione stanno aumentando", così come quelli alla stabilità finanziaria. Lo afferma il direttore generale del Fmi Kristalina Georgieva preannunciando un taglio delle stime di crescita per il prossimo anno nel World Economic Outlook che sarà diffuso la prossima settimana. "Stiamo sperimentando un cambio fondamentale nell'economia globale: da un mondo relativamente prevedibile a un mondo più fragile con maggiore incertezza, più alta volatilità economica e più frequenti disastri ambientali", mette in evidenza Georgieva.
"Stimiamo che circa un terzo dell'eocnomia mondiale sperimenterà almeno due trimestri consecutivi di contrazione quest'anno o il prossimo. E anche in caso di crescita positiva, la sensazione sarà quella di recessione a causa del calo dei redditi reali e dell'aumento dei prezzi", afferma Georgieva sottolineando che il Fmi si attende perdite in termini di pil di circa 4.000 miliardi di dollari fra ora e il 2026, ovvero quanto l'economia della Germania in "quella che è una forte battuta di arresto per l'economia mondiale". "L'incertezza resta estremamente elevata fra la guerra e la pandemia. Potrebbero esserci ulteriori shock economici. I rischi alla stabilità finanziaria stanno aumentando", aggiunge, indicando tre priorità per stabilizzare l'economia. "Uno, bisogna andare avanti per far calare l'inflazione. Due, è necessario attuare una politica di bilancio responsabile, che tuteli i deboli senza alimentare l'inflazione. Tre, si devono uscire gli sforzi per sostenere i mercati emergenti e quelli in via di sviluppo". E' necessario "far calare l'inflazione" e "attuare politiche di bilancio responsabili, che tutelino i deboli e non alimentino" la corsa dei prezzi per stabilizzare l'economia.
"Mentre la politica monetaria spinge sul freno, non si dovrebbe avere una politica di bilancio che spinge sull'acceleratore", spiega Georgieva esortando ad andare avanti nelle battaglia contro il caro prezzi. "L'inflazione resta alta e le banche centrali devono continuare ad agire. Nel contesto attuale è la cosa giusta da fare : agire in modo deciso anche se questo inevitabilmente rallenta l'economia. Non è facile e non è indolore nel breve termine ma è essenziale per evitare dolori maggiori e più duraturi per tutti", afferma Georgieva mettendo in guardia sul prossimo taglio delle stime di crescita da parte del Fmi. "Le abbiamo abbassate già tre volte, al 2,3% per il 2022 e al 2,9% per il 2023. E come vedrete la prossima settimana nel World Economic Outlook, saranno ridotte ulteriormente per il prossimo anno"."
"Uno, bisogna andare avanti per far calare l'inflazione. Due, è necessario attuare una politica di bilancio responsabile, che tuteli i deboli senza alimentare l'inflazione. Tre, si devono uscire gli sforzi per sostenere i mercati emergenti e quelli in via di sviluppo". "La nostra economia è come una nave in acque agitate. Abbiamo bisogno di tutta la saggezza possibile per stabilizzare la nave e navigare". Lo afferma il direttore generale del Fmi Kristalina Georgieva, sottolineando che è necessario agire per evitare che questo "periodo di fragilità diventi un 'nuovo normale' pericoloso".
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