La presidente di Acea Michaela Castelli ha rassegnato le dimissioni dalla guida della partecipata capitolina. Un gesto, rende noto l'azienda, motivato da "ragioni personali".
Una indagine interna, insomma, per fare chiarezza sulle testimonianze, diffuse da Repubblica, di alcune hostess di una società esterna e impiegate in azienda. Le ragazze hanno raccontato al quotidiano di aver subito, mentre erano in servizio in Acea, una serie di vessazioni di natura sessista, tra cui il servire pasti e caffè. E sempre a quanto riferiscono le hostess, le loro testimonianze non sarebbero state raccolte durante il primo audit interno. Castelli, romana, classe 1970, dal 21 giugno del 2018 era a capo dell'azienda di cui il Campidoglio detiene il 51% del capitale. E proprio da Roma Capitale, in particolare dalla commissione Pari Opportunità presieduta da Michela Cicculli, era arrivata una richiesta di chiarimenti all'azienda, mentre l'opposizione di centrodestra ha sollecitato il sindaco Roberto Gualtieri a esprimersi in modo inequivocabile sulla vicenda. "Sono fiera dei risultati raggiunti dall'organo amministrativo e da tutti i dipendenti di Acea negli ultimi anni - ha scritto ancora Castelli nella sua lettera di dimissioni - in un contesto oggettivamente pieno di difficoltà e durante il quale sono state proprio le persone di Acea a fare la differenza assicurando alla città e ai territori i propri servizi". L'amministratore delegato Palermo, anche a nome dell'intero Cda, ha ringraziato Castelli "per il contributo prestato in questi anni alla presidenza della società".
Acea, via la presidente Castelli: 'Motivi personali'
Pochi giorni fa il cda aveva confermato l'Ad accusato da hostess