La presidenza svedese del semestre Ue, a quanto si apprende, ha rinviato il dibattito e il voto previsto oggi alla riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti (Coreper I) sullo stop alla vendita dei motori endotermici a partire dal 2035. Il voto era previsto al primo punto dell'ordine dei lavori e slitta al Coreper I di venerdì.
"Siamo certamente favorevoli all'elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare, nella fase di transizione, l'unico percorso per raggiungere le emissioni zero". E' quanto sottolinea l'Italia in una dichiarazione nazionale inviata ai Rappresentanti dei 27 in Ue in merito allo stop ai motori endotermici dal 2035. "Stabilendo un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 e non prevedendo alcun incentivo per l'uso di carburanti rinnovabili, il regolamento non è in linea con il principio di neutralità tecnologica. Pertanto, l'Italia non può sostenerlo", si legge nel documento.
"Con il nostro No abbiamo svegliato l'Europa. Speriamo che altri comprendano che è l'ora della ragione, non certo della rassegnazione! Su tutti i dossier saremo in campo sino alla clausola di revisione del 2026. Cambiare si può". Così in un tweet il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a proposito del rinvio, deciso dalla presidenza svedese del semestre Ue, del voto previsto oggi alla riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti (Coreper I) sullo stop alla vendita dei motori endotermici a partire dal 2035.
Slitta voto in Ue sullo stop ai motori più inquinanti nel 2035
Ieri il no di Roma e i dubbi di Berlino. Dibattito sarà venerdì