(ANSA) - ROMA, 12 LUG - Da Stintino a Rimini, da Jesolo a
Gallipoli: il mare è sempre il re incontrastato delle ferie
estive italiane. Amato sia dagli italiani che dagli stranieri,
anche quando a essere salata non è solo l'acqua ma anche i
prezzi.
"Il rincaro dei prezzi - spiega Massimo Feruzzi,
responsabile di Jfc e dell'osservatorio - non sarà un affaire
solo italiano ma riguarderà anche i principali rivali (Spagna,
Grecia, Croazia, Costa Azzurra). Ma nonostante gli aumenti e
anche il meteo (che non è stato finora molto favorevole) ci sarà
una buona ripresa rispetto non solo alla passata stagione
estiva, ma anche nei confronti dell'estate 2019, quella
pre-pandemia".
Nell'estate 2023 le previsioni del sistema balneare nella sua
complessità indicano appunto un fatturato di 32 miliardi 911
milioni di euro con un aumento del +9,1% rispetto al 2022 (30
miliardi 152 milioni) e del +3,3% rispetto al 2019 (31 miliardi
857 milioni). Nello specifico quello generato dalla clientela
italiana sarà pari a 24 miliardi 871 milioni mentre quello della
clientela straniera pari a 8 miliardi 40 milioni. "Certo bisogna
considerare - fa notare Feruzzi - che tali incrementi di
fatturato sono prevalentemente condizionati dall'aumento dei
prezzi della vacanza balneare nel suo complesso".
Per quanto riguarda le presenze, spiega Feruzzi, "se quelle
degli italiani si assesteranno sui 333 milioni 922mila, un
incremento decisamente più interessante - spiega Feruzzi - sarà
quello della clientela straniera, che si stima si assesterà
sugli 81 milioni 84mila, pari a un +12,7% sui dati consuntivi
dell'estate scorsa, che ne ha registrate complessivamente 71
milioni 966mila". (ANSA).
Il mare re delle ferie ma più caro, aumenti medi del 12,6%
Jfc, 415 milioni di pernottamenti e 33 miliardi di fatturato