Finisce nell'occhio del ciclone il decreto sul caro voli. La Commissione Europea entra a gamba tesa sul provvedimento, chiedendo al governo "chiarezza" sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. Nella stessa giornata arriva anche l'attacco di Ryanair, che col suo amministratore delegato, Eddie Wilson, stronca il decreto definendolo "ridicolo e illegale', perché "interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico", quindi "da cancellare". 'Lo sa anche Harry Potter', afferma con una battuta. Wilson rispedisce al mittente anche le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, parlando di "spazzatura" e liquida la storia dell'algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di gente "che guarda troppo Netflix", perché a Ryanair "non ci sono algoritmi" e la compagnia "non fa profili dei clienti".
Su questo, però, trapela un certo "stupore" dal Mimit guidato da Adolfo Urso, perché "sull'uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei - si afferma - sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali. E' l'America, dunque, 'non lo Stato sovietico', che indaga il fenomeno già da molti anni", sottolineano ancora fonti del ministero. Sul versante Ue un portavoce della Commissione ha fatto sapere di contatti con le autorità italiane. Bruxelles ora attende di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso" del provvedimento, fanno sapere dall'esecutivo europeo, spiegando che l'Ue "sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue". E "la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo" europeo.
Dal Mimit spiegano però che si tratta di una richiesta "del tutto fisiologica che rientra nelle normali interlocuzione tecniche". Wilson, l'amministratore delegato di Ryanair che insieme a Lauda Europe, Malta Air e Buzz è parte del gruppo irlandese guidato da Michael O'Leary, è sbarcato a Roma e, dopo aver incontrato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, ha visto alcuni giornalisti per delle interviste one to one. Secondo lui il decreto avrà l'effetto contrario rispetto a quello che si propone di fare, ossia far scendere i prezzi. "Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione", spiega. "Le persone che stanno consigliando Urso non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia", accusa. "Nelle scuole la prima lezione di economia che ti danno è che se aumenti l'offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un'altra parte" e "quando scende l'offerta salgono i prezzi". Per cui "se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna", avverte Wilson.
Dal canto suo Urso, dopo l'incontro con l'a.d, fa sapere di essere "disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare". Wilson ne ha anche per chi accusa la sua compagnia di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come più volte denunciato dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani. "Chi lo dice, dice spazzatura, nient'altro che spazzatura", afferma. "Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita", spiega. A stretto giro arriva la replica di Schifani: "Spazzatura è vessare" i siciliani ed "è scandaloso l'atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza".
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