E' arrivato agli ultimi giri di pista l'iter per il sospirato pagamento all'Italia della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi di euro. Il Comitato economico e finanziario ha dato il via libera e servirà ora solo un ulteriore passaggio burocratico in Commissione, per il quale serve in genere al massimo una settimana (si parla procedura di 'comitatologia'). A quel punto potrà quindi venir staccato l'assegno dalla Bce. Il Recovery italiano, intanto, deve ancora ricevere il via libera del Consiglio alla modifica della quarta rata, dopo l'ok preliminare della Commissione. Mentre resta ancora all'esame dell'esecutivo comunitario la richiesta di modifica del Piano italiano con l'aggiunta del capitolo Repower. Sono però molto i fronti aperti tra Roma e Bruxelles. Quello più spinoso è forse la riforma per rendere il Mes anche un paracadute ('backstop') del meccanismo unico di risoluzione bancaria: tra i 20 aderenti al trattato manca ancora solo la ratifica dell'Italia. All'Eurogruppo di venerdì a Santiago i ministri dell'Eurozona chiederanno un aggiornamento al ministro Giancarlo Giorgetti, anche per capire l'iter parlamentare atteso. "Siamo molto consapevoli della sensibilità del tema in Italia e ovviamente rispettiamo pienamente il processo parlamentare - ha spiegato un funzionario europeo -, ma auspichiamo una conclusione positiva del processo quanto prima". L'Eurogruppo darà poi il via libera alla nomina di Piero Cipollone nel direttivo della Bce al posto di Fabio Panetta. Già prima, mercoledì, è attesa la nomina del sostituto dell'italiano Andrea Enria alla supervisione bancaria europea. In gara ci sono la tedesca Claudia Buch e la spagnola Margarita Delgado. Si pensa che se la spunterà Buch sarà un volano importante per la corsa della vicepremier spagnola Nadia Calvino alla presidenza Bei. Passasse Delgado ci sarebbe invece un ingorgo spagnolo, che fermerebbe la corsa di Calvino, visto che spagnolo è anche il vicepresidente della Bce Luis De Guindos. In gara per la Bei ci sono anche la commissaria danese alla concorrenza europea Margrethe Vestager e l'ex ministro italiano Daniele Franco, oltre a due interni. L'attesa era per una decisione già venerdì, non è escluso uno slittamento. Da qui a fine anno andrà decisa poi la sede della nuova autorità antiriciclaggio Amla, per cui l'Italia ha candidato Roma. A Santiago, poi, ci si attende soprattutto che parta davvero il confronto sulla riforma del Patto, dopo le prove generali di luglio, in cui i francesi si sono infuocati contro ogni richiesta di regole automatiche, i tedeschi hanno alzato le barricate sul debito e gli italiani hanno chiesto lo scorporo degli investimenti sulle priorità Ue. Un accordo va trovato entro fine anno, quando tornerà pienamente in vigore il vecchio patto. Da Bruxelles, infine, l'Italia attende lumi sull'operazione che porterà Lufthansa in Ita, per poter formalizzare il riassetto, dopo settimane di contatti informali. Manca intanto ancora una comunicazione a Roma da Eurostat su come verrà conteggiato sul deficit il superbonus per quest'anno, per poter tenerne conto nella Nadef.
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